Pioggia batte sulla mia schiena.
Mille gocce gelide bombardano le ossa.
Nudo, posizione fetale sul prato nero dell'ipocrisia.
Stringo i pugni ,
contraggo i muscoli,
spalanco la mandibola :
un grido disumano!
Un unico e solo tentativo disperato dell'anima,
di spazzare via ogni cosa,
echeggia nel nulla.
La pioggia batte ancora non curante del disagio.
Allora piango...
mentre sprofondo e mi fondo al fango.
Sono parte di esso ,
l'umana natura me lo impone.
Resto muto ,
chiudo gli occhi stanchi ,
un ultimo respiro profondo .
Passerà mi dico.
Poi indosso la maschera
e mi lascio andare...
e mi lascio andare...
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