Scie, colori e mai visti raggi
a congedare il maledetto vento
che intanto spazza, spazza via da noi
d’amor sentito l’ultima vendetta.
Istanti, da riformulare lunghi,
a fare il tondo ad ore, ore e ore,
a capitare in mezzo agli sbadigli
di alba fino al tramonto replicata.
Cuori, fasciati d’un metallo dolce
per tamponar gli odiati squarci,
ladroni degli umani miracoli
rimasti a metà per colpe nostre.
Se solo le voci s’abbassassero
facendo spazio ad un sussurro mite,
se ancor di più un po’ scadessero
cedendo al pensiero la parola,
allora avrebbe finalmente il là
la vita mia che vorrei esordisse
su quel palco caramellato e glabro
di un teatro sempre aperto agli altri.
a congedare il maledetto vento
che intanto spazza, spazza via da noi
d’amor sentito l’ultima vendetta.
Istanti, da riformulare lunghi,
a fare il tondo ad ore, ore e ore,
a capitare in mezzo agli sbadigli
di alba fino al tramonto replicata.
Cuori, fasciati d’un metallo dolce
per tamponar gli odiati squarci,
ladroni degli umani miracoli
rimasti a metà per colpe nostre.
Se solo le voci s’abbassassero
facendo spazio ad un sussurro mite,
se ancor di più un po’ scadessero
cedendo al pensiero la parola,
allora avrebbe finalmente il là
la vita mia che vorrei esordisse
su quel palco caramellato e glabro
di un teatro sempre aperto agli altri.
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