fu solo il freddo
il bisogno di calore
che ti avvolse tra
luci al neon e
ritagli di giornale
niente di niente
nessuna fedeltà
rancidi sapori e
tagli sottopelle
sbattendo le coperte,
ripulisci tutti gli angoli
di ventricoli e magneti
e non distingui impronte
mentre affondi alzando gli
occhi verso lapidi e uniformi
logore intese, bocche contratte
gli aviatori calpestano la calce
un asceta conta i soldi
tra le maschere di cera.
il bisogno di calore
che ti avvolse tra
luci al neon e
ritagli di giornale
niente di niente
nessuna fedeltà
rancidi sapori e
tagli sottopelle
sbattendo le coperte,
ripulisci tutti gli angoli
di ventricoli e magneti
e non distingui impronte
mentre affondi alzando gli
occhi verso lapidi e uniformi
logore intese, bocche contratte
gli aviatori calpestano la calce
un asceta conta i soldi
tra le maschere di cera.
Commenti
versi che si sentono già prima della forma ...
forse una poesia di espiazione...
Come sempre la mia innata stima
Un abbraccio poeta
Un saluto!
La sensibilità del poeta si scontra con la superficialità di certe cose come le luci al neon e i ritagli di giornale. Soffriamo, siamo vulnerabili.
La vita e la morte sono due colonne vertebrali che si attorcigliano l’una all’altra. Restiamo inerti, sospesi, appesi come impiccati. Forse, a volte, basterebbe un leggero distacco per avere uno sguardo diverso. Uno sguardo di versi di chi soffre con il mondo le sue contraddizioni.