Club Poetico

Salve Elvio, ecco una poesia che tratta un argomento molto comune ma che lo fa con un disincanto e tratta l'ipocondria poetica con garbo e pudore.
Non so per quale strana associazione di idee ha evocato in me la poesia 'Natale' di Ungaretti.
Lì il contesto era di guerra, il clima non era solo invernale, era un clima difficile sotto tutti i punti di vista, eppure c'é nel finale quel richiamo al focolare, in quella, alla fede in questa tua,, cioè al calore di un conforto al dolore, all'impotenza.
'Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade' così esordiva Ungaretti in pieno conflitto mondiale nel 1916, oggi i conflitti sono altri, più subdoli, stress, delusioni, noia, aspettative disattese che possiamo chiamare 'il caldo' e chi scrive non ha voglia di scrivere, non sa più cosa scrivere, volge gli occhi a una fiamma che possa riscaldarlo davvero e che non sia effimera, il calore degli affetti e della casa, la speranza di una fede che illumini.

Leggevo che gli scrittori e i poeti rifioriscono a settembre, un po' di pazienza, anche la creatività, va in vacanza.
E un pò di pausa non fa male, si può leggere, Montale dichiarò che non scrisse poesie per otto anni ed era Montale!!
Ciao, ho trovato molto gradevole la tua poesia.
An.

Capita.. e capita sovente,non so forse è quel vuoto intorno e dentro..forse è soltanto un momento fugace che in fretta si dissolverà.
Piaciuta e molto sentita Elvio.

Eh già Elvio!!! A volte manca l'ispirazione e si crea un attimo di distacco. Si pensa, ci si domanda, ma niente...le parole restano lì ferme sul foglio!!! Poi magari, all'improvviso, qualcosa ci fa tornare quell'impulso fantastico che ci fa tornare a scrivere!!! Sentita...compl imenti Elvio!!!