Una canzone, parole che sin dall’inizio hanno voluto significare qualcosa, parole che mi ricordano momenti fantastici, sguardi, intuizioni, desideri, parole vane disperse nel cielo, come questo treno che dopo una breve sosta corre via su delle rotaie immutabili, lasciando a terra qualcuno, ignaro dell’altalena del mio cuore e dei chiaro-scuri della mia psiche.
Che stupidi che sono i sentimenti, decidono la vita di una persona per poi sparire, sciocchi, vani, indesiderabili, nemici di chi non sa dominarli.
Ti ho cercata, amore, nelle stazioni di mondi remoti, fra pioggia, neve, nel sole d’agosto, perso fra genti ma vuoto e impaurito, al ritmo sublime di note già spese.
Nessuno può dirsi immune ai sentimenti, neppure io che ti ho persa senza mai averti avuta, neppure io che ti rincorro nella scia improbabile di sette note dalle mille possibili tonalità, neppure io che vivo nascosto fra pieghe d’asfalto e dormo ubriaco agrappato a un ricordo.
Tutti sono capaci di donare amore, e di riceverlo, proprio tutti, ma sempre dopo, senza fretta.
Come l’eco di questa canzone, che si disperde nel vuoto e che io posso solo rincorrere, ormai cieco, nell’attesa che il treno mi rubi alla vita.
Commenti
Molto bello questo breve raccconto in cui esprimi appunto una ricerca ad un qualcosa che ti dia serenità, il finale è malinconico, ma la malinconia che veste spesso anche le poesie crea un'atmosfera magica rendendo lo scritto ancora più bello ed emozionante ....
complimenti Charlie sai arrivare sempre al cuore +5 +
un
Cristina hai colto appieno quello che ho cercato di fotografare in questa mia breve considerazione.
Personalmente credo che la malinconia sia la "madre" di tutti i sentimenti, sia un passpartout per aprire il nostro proprio cuore.
La musica dal canto suo accompagna l'umanità da sempre.
Tutti noi abbiamo la nostra "playlist" di canzoni e note che ci accopagna nel nostro percorso di vita.
Le canzoni sono la scia sulla quale la mente si riporta indietro molto spesso. E' proprio così.
Bravo.
Piaciuta tanto.