Le luci vacillavano nel loro perdersi
ai confini del cielo
le tue acque continuavano ad agitarsi
d’oscuri sogni
spinte dal vento
contro le mie amate rocce
la spuma ribolliva frustata dalla marea
in un moto perpetuo di imperituro
succedere di cicli vitali, sensi ed emozioni
che non davano tregua, non conoscevano la quiete
di una calma piatta
era difficile navigare sulla tua corrente
così mutevole così suadente al calore del sole
terribile all’addensarsi delle nuvole
per questo mi son tramutato in roccia
di scogliera
starò lì fermo immerso nel tuo tepore
attenderò i tuoi umori con la pazienza
di chi non giudica sempre veglierò sull’eterno
movimento delle tue maree
mentre la luce della luna continuerà
a battere sulle mie rocce
la mia pietra starà sempre dove potrà
essere bagnata dal tuo mare
potrai sempre appoggiarti a me
finché la notte succederà al giorno.
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