Club Poetico

Ciao Alex, ti ringrazio tantissimo per aver definito il mio stile impeccabile, proverò a spiegare al meglio la mia composizione, il messaggio che ho voluto lanciare nella poesia non è falsato assolutamente, è probabile me ne rendo conto che può essere difficile per il lettore il mio modo di scrivere alla comprensione del testo, cerco di spiegare lo stato d'animo del soggetto (non vissuto da me ma da una mia conoscenza). Tra le dita del timore a volte la verità non ha valore perché viene screditata nelle circostanze ostili in mezzo agli andirivieni, ossia stesso luogo frequentato da stesse persone, menzogne re, deridendo sbeffeggiando una bocca veritiera, ricoprendo con le loro bugie come neve lentamente ricoprendo il suolo pregno di probità, si riferisce sull'anima dignitosa e onesta nel suo cuore ammutolendolo agli zirli, piccoli lamenti dei graffi delle mani stanche di lottare contro il male poiché non ha più forze. Questa verità imbelle ossia incapace di farsi valere predilige fuggire nella sua timidezza poiché si sente sola quindi assume un atteggiamento irresoluto, rinunciatario apparendo così alla scena persino un po' vile. La poesia narra di come il sentimento della verità quando diviene debole preferisce piangersi addosso e consolarsi con le sue lamentele facendosi vittima agli occhi degli avvoltoi, perché le sue parole seppur veritiere non hanno valore in contrapposizion e alle loro fole cioè bugie!Mi scuso se non ho ancora ben reso il significato del mio scritto, ma spero di aver illuminato in qualche modo, buona giornata.

Grazie dell'approfondi mento Laura, ma resto del parere che essendo un profondo estimatore della VERITÀ, non condivido pienamente. Credo tu stia parlando più del soggetto, ferito, che non è più in grado di rappresentar(si ) la verità. Che resta un valore assoluto, per quante difficoltà ci possano essere, che qualcuno difende anche a costo della vita (roghi?)

Grazie a te