Figlio di un'alba fuggente
e precipitata in fretta
nella notte dei perché.
Livori di fughe
da una strada disumana,
ematomi disegnati
con la geometrica precisione
dei macellai in divisa o in toga,
macchiati da infami
presunzioni d'innocenza.
L'unica innocenza
è quella dei tuoi occhi,
sperduti tra i gironi dell'inferno terrestre.
Ma il tuo sguardo
sarà quello della luna,
del sole e di tutti gli astri
coperti di vergogna,
sguardo delle anime libere
che nessuna morte o gabbia
potrà mai oscurare.
 
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Profilo Autore: paolo di cristofaro  

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Si stacca l'ultima foglia dal ramo
insieme alla voglia di vivere
di accettare ferite taglienti
che portano l'io lontano

le mani tremano al sole
il sangue nelle vene si ferma
gli occhi si chiudono al mondo
e l'anima viaggia in paesi diversi

è meglio non vivere
se l'uomo disonora la terra
e disprezza la vita
sopprimendo creature per diletto
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Profilo Autore: CALOGERO PETTINEO  

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Nel chimerico avanzare

solo il vuoto assedia la mente

non vi è più forza dentro

soltanto rabbia nel cuore

 

Si colora di fosco il ricordo

e le scale sembrano infinite

pesanti adesso da percorrere

in questo dì affilato d’odio

 

Nessuna speranza al confine

nessun sogno nel cassetto

tutto è stato avvolto di dolore

reciso come rose spoglie


Un’odissea che non avrà fine

senza nessun obolo per il ritorno

da questo viaggio nell’angoscia

sotto la vista di un Dio che guarda

- e aspetta -

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Profilo Autore: CALOGERO PETTINEO  

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Come un ebreo
Ennesimo numero del delirio, 
Volto ideale del martirio infinito.

Come un ebreo: impotente.
Con la schiena spezzata 
La pelle strozzata 
E il sangue agli occhi

La moltitudine delle sue cellule
Disgregate, miste a fumo.
Ombra cenere e lacrime 
Tossiche, oltre il camino.

Come un ebreo dovrai essere
Nudo e sofferente.
Per meritare il perdono, 
La saliva in faccia o lo sguardo
della mia gente.



 
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Profilo Autore: A.B.  

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Si sgretolano tutte quelle strade
e veloce l'acqua diventa fango,
ma non in tutti i luoghi dove accade:
è trasparente l'acqua con cui piango.

Sacchi di sabbia ai piedi dei negozi
e ragazzini lì sotto a spalare,
e con quegli eroi che urlano negli ozi
nessuno ha idea di dove cominciare.

Vomito nel cielo e urlo marocchino
davanti alla stazione che è bloccata,
strano oggi il mondo e l'acqua nel camino

che ha preso anche una palla e l'ha buttata.
Come farò a spiegare a quel bambino
che forse un altro bimbo l'ha trovata?

E l'immenso pagato sottobanco,
un po' come un soldato mercenario,
oggi pugnala la città su un fianco:

ieri era un panorama straordinario.

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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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Tendere le mani al cielo
perché non hai più niente.
Fagli la carità
ora che ha tanta fame.
Dorme dentro un cartone
morde quel po' di pane
lo chiamano barbone
ma non è il suo vero nome.
Il palmo della mano
tende verso la gente
ad occhi chiusi prega;
Fategli la carità
Dio vi benedirà.
Lui che non ha più niente
seduto a piedi nudi
le scarpe le ha buttate
erano tutte rotte.
E' un povero accattone
scartato e abbandonato
va in giro per le strade
nel freddo della notte
frugando i cassonetti...
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Profilo Autore: RAFFAELLO CONCA  

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Al limite della vertigine
gioia chimica e caos:
follia dionisiaca notturna.
Lupi affamati di vita
Arcobaleno e poesia
Uccelli in picchiata
La peggio gioventú
Temeteci
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Profilo Autore: A.B.  

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Perchè tifi una squadra diversa

da quella della tua città?

Perchè non sei Cristiano

e cattolico come tutti noi occidentali?

Perchè non porti tautaggi,

nè percing come tutti?

Perchè non hai l'ultima versione

dell'Ipad? Dello Smarphone?

"Perchè voglio scegliere io

cosa essere."


 
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Profilo Autore: Renato Dentice d'Accadia  

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Perché mai me chiami ladro,
solo pe'r tocco mio leggiadro,
perché l'economia metto a socquadro?
Ce sò tanti modi pe' distribbuì la ricchezza,
c'è chi sta nell' aggiatezza
e chi vive nella schifezza.
L'atto mio è 'na prodezza,
un gesto eroico d'accortezza,
de riscombinè er ciclo der denaro
levanne 'n pò dar ricco avaro
e ridallo a chi nun cià riparo,
è quistione de ridiscute sto flusso
che va a finì sempre a chi sta nel lusso.
Così io pijo e nun busso,
si nun apri scasso,
nun c'è divieto d'accesso,
levà a chi troppo cià è 'no spasso,
er compito mio è risparpajà li milioni,
avè zero poracci, zero padroni.
poi che corpa ce n'ho
si pur'io sò poraccio
e quarcosa pe' mme me procaccio?
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Profilo Autore: paolo di cristofaro  

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Si sta sfasciando tutto
fuori e dentro le entità
fuori e dentro la religiosità
diventa tutto più brutto,
 
ognuno è per se
nessuno è tutti
e siamo distrutti
dal tutto per me, 
egoismo e avarizia
ricchezza e furbizia
nessuna pietà
per l’altro di là, 
che mondo futuro
ci aspetta domani
se neanche le mani
hanno palmo sicuro,
 
arrestano tutti a turno ogni giorno
banchieri impiegati ministri e signori
che il giorno passato avevan gli onori
di gente in ginocchio che stavano intorno
 
come cani da ferma ossequiosi e ammiranti
che portano borse a quei più faccia tosta
che ridono sempre a qualunque proposta
gli facciano i deboli molto ignoranti.
 
Che brutto momento che stiamo vivendo
Con niente valori e coscienza azzerata
Siam come le gocce di una cascata
Sospese e portate nel nulla cadendo. 

leggendo i giornali di un giorno qualsiasi.

 
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Profilo Autore: nabrunindu  

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Se ti vengono a chiedere

cos'è normale, qual è la giusta via,

tu non rispondere, fai solo cenno di tutta la pazzia

 

che in questo mondo marcia lontano,

si espande alla velocità del suono.

Ma poi digli di fare un giro in città!

 

Chissà cosa accadrà, fra tutta quella gente

sporca nella mente che ha perso l'onestà,

che si è ormai corrotta e cerca un posto

dove vivere.

 

Se ti chiedono cos'è di fatto la libertà

tu rispondi che è una scatola

o una pubblicità per incitar

le folle nelle rivoluzioni a scuola,

una canzone strana,

un groppo sempre in gola

perché a volte nella storia

muore perfino il narratore

Cadendo lì!

 

Perché questa mia città è proprio

così, piena di grattacieli

e gente stanca e ferma

dietro i suoi miti unici.

 

Non c’è più senso!

Lo dice anche la TV,

Non c’è più senso negli uffici di Lassù,

Non c’è più senso –i giornali dicono-

Io concordo, già vivere è un miracolo!

 

Perché serve una rivoluzione di tutti gli ideali,

una nuova riflessione, di cambiare i nostri pensieri:

Tutti quei politici che si lamentano

inutilmente, una villa e una piscina

e poi gliene frega niente di tutta quella

gente che da sola per la strada va

ad alzare palmi e pugni credendo sia la libertà!

 

Ma svegliatevi ragazzi, non è proprio così,

dobbiamo appenderci alle statue

e migliorare questo posto qui

La nostra Città!

 

Non c’è più senso,

questo io penso: gli uomini hanno distrutto la Civiltà!

Con palchetti angusti nella nostra città.

Non c’è più senso e ognuno si rifiuta

di aprire la persiana e guardare chi lo saluta.

 

Alla fermata della metro ci vive un mio amico,

si chiama Mohamed e viene con un tir dal Pakistan;

intanto il nostro sindaco troppo bene lui sta

e ci invia la polizia per un blitz,

per mandarli via!

 

La gente intanto ha perso la ragione,

nella notte è diventata padrona e schiava

del capitale; nessuno si vuole bene,

è amico del denaro; perdono di vista

le persone,

si cercano un nuovo faro

 

e mentre tutto va come deve andare

io per purificarmi mi prostro ai salassi,

visto che è il male la nostra energia vitale!

 

 

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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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Rivolo ogni notte si sente al sicuro, è il suo regno,

ma poi viene colpito da quel coltello freddo allo stomaco:

i problemi del giorno dopo: aprire la porta al postino

o al lattaio.

 

Come verrà giudicato dal farmacista per i medicinali

che prende? Forse farà un commentino,

già parlano i suoi occhi da assassino che gentilmente

lo salutano con un "Arrivederci".

 

E alla posta per pagare le bollette: cosa diranno

di tutto quel gas consumato, dell'acqua bevuta?

Cosa dirà il nuovo cassiere del supermercato

per quegli strani articoli?

Cosa diranno i clienti feroci dietro

che aspettano impazienti mentre uno molto lento fa il resto

a lui che deve infilare tutte quelle monetine

nel portafoglio? Ne hanno inventate troppe.

 

Scappa: il mondo lo vuole mangiare!

Lo divora per non essere divorato!

E' una palude stagnante di bisbigli,

chissà se i coccodrilli hanno già cenato.

 

Per Rivolo l'altro sesso è

un centro gravitazionale rosa

al centro di un altro centro.

 

La veste è troppo stretta,

la nudità è un colore letale

e l'area di dominio

è superata già da un pezzo.

 

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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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Quando sarete voi a dovere lasciare la vostra terra
quando in cerca dell’acqua, della pace o di un nuovo Dio
sarà il mare a seppellire la vostra incoscienza.
Quando la speranza sarà  una scheggia
conficcata tra la gola e l’indifferenza
l’orizzonte sarà un filo sottile che spezzerà le vostre vite.
Quando si ribalterà il mondo
e sarete voi che striscerete come vermi in cerca di un pasto caldo
quel giorno prenderà forma dentro di voi la pietà, la grazia e la riconoscenza.
Adesso nel vortice del vostro egoismo
in un cuore malato da sempre
l’ago è una lancia che trafigge la vostra coscienza.
Adesso che qui vi bruciano il destino, il culo e il futuro
non vi accorgete che vi sta schiacciando il cielo
sputate odio e brucereste anche un amico.
Verrà il giorno che dal dolore bramerete amore
cercando di liberare l’anima della vostra prigione.
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Profilo Autore: Demetrio Amaddeo  

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Ho visto un prete

luccicare davanti a una ragazza

ma non so se fosse più criminale lui

o la vita. Lui no di certo.

 

Voleva solo appartenere ad una ragazza

e non a Dio! Sì, lo capisco,

perché nemmeno io sono versato nella santità.

Oggi sedurremo Dio senza amarlo

solo per sfuggire all'Iraq...

 

Il Paradiso dettato a forza nella giovinezza

è solo un inferno senza amore,

chi è cieco e ateo di cieli non sprechi carnale bellezza

se non vuol morire nel dolore!

 

Io vedo solo un'insensata stola bianca

che d'un ragazzo mai morto

soffoca le biglie e il fervore.

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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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E mentre loro giocano
Trastullando i canguri
Muore la gente
Senza giorni futuri,
Intascano quattrini
Intanto che bambini
O grandi licenziati
Come orsi disperati
Affrontano la fame.
 
Seguendo queste trame
Di pianto e di miseria,
Perché la cosa è seria,
Scriviamo almeno noi
Perché i canguri poi
Non saltino più in alto.

 
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Profilo Autore: nabrunindu  

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