Una opprimente oscurita' si e' impossessata
delle ore del giorno.
come una preda avvinghiata tra le zanne
di un leone.
Il processo si snoda con uno storico copione:
Il Messia e il ladrone.
Infinite mani dal pollice rivolto verso terra;
additano all'infame ludibrio
il Nazareno sputacchiato;
all'unisono voci alterate dalla bestemmia
urlano:"Quell'uomo e' invasato"!
Barabba! Barabba!
Quel nome si confonde con gli astri lucenti;
il ladrone sorride e pregusta liberta';
assente e inebetito ,dai fumi dell'alcol rapito;
l'ignavo Pilato mostra braccia conserte;
si intinge poi le mani di acqua nera.
La causa del Messia non lo riguarda
agogna che finisca la protesta.
Il Nazareno condannato
non dispone a sua discolpa
Il suo amore e' immenso
da  versare tutto il suo sangue
sino a scoperchiare la carne.
E spera e a lungo tace.
Barabba completera'
la propria vita terrena
proclamandosi suo seguace!
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Profilo Autore: Fedel Franco Quasimodo  

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Commenti  

nabrunindu
# nabrunindu 24-10-2013 22:14
storie eterne ridisegnate con infinita maestria e bravura, complimenti fedel.

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