Presso il tuo giaciglio fortunato
mi accovaccio
Di tutte le colombaie
lasciate segretamente aperte
quella delle tue passate storie
stringe un fazzoletto madido d'innocenza

Vero che sei chi t'ha baciata:
per sfoggio, lode, vanto, impeti di paglia
Vero che sei ora il mio, il tuo,
quello alla pioggia dal tetto rotto

E così amo, in qualche modo,
quelle pieghe invisibili 
che però lasci intendere

Non promesse: se non del qui e ora

Un mazzo di gramigna 
perché conquisti ogni spazio
fregandosene dei ticchettii
Lo fa piano, piano, piano
inondando il brullo di terre che non vedremo

A quel tuo giaciglio
il tuo sonno respira come la feritoia
nella più vecchia delle case

La nostra casa è quel mondo
dov'è lecito grattare gli angoli ansiosi
Fronte contro fronte
nel terrore del sollievo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 494 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Collegati o registrati per lasciare un commento.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Per maggiori informazioni sui cookie e per gestire le preferenze sui cookie (di prima e/o terza parte) si invitano gli utenti a visitare anche la piattaforma www.youronlinechoices.com. Si ricorda però che la disabilitazione dei cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del Sito e/o limitare il servizio.