Cadevano le olive
tra le foglie battute
dal bastone  potente
e tu china a raccoglierne
un pizzico da cuocer
sotto la cenere
 
la terra scura ricordo
pronta al nuovo
 
mani infreddolite le tue
rugose Inumidite dalla brina
frettolose  e delicate
con quel frutto verde e viola
 
più in là una mela cotogna
baffuta pendeva dal ramo
ed un caco senza foglie
mostrava i suoi frutti
ancora sull’ultimo ramo
 
pungente l’aria
nel meriggio novembrino
e noi in fila indiana
verso casa
io, te mamma e
il cane Lilla.
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Profilo Autore: elvio angeletti  

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Commenti  

Falug
+1 # Falug 01-11-2013 12:17
Chi vive in città, questo mondo non lo ha mai conosciuto, con le sue durezze e le sue bellezze. Molto bella la tua poesia.
elvio angeletti
# elvio angeletti 02-11-2013 00:13
ciao, Falug grazie
concordo con te chi vive in città non si rende conto
della vita in campagna, poi nei tempi passati... grazie ciao
nabrunindu
# nabrunindu 02-11-2013 17:46
bravo elvio, molto bella,ora c'è la scuotitrice per le olive, ma il fascino rimane inalterato.
pierrot
# pierrot 02-11-2013 21:10
Non ho molta esperienza, ma leggendo sono stata trasportata. in un altro tempo. Con altri profumi e priorità grazie

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