Ci passavano sopra ruote

frettolose di raggiungere mete.

E tutte le volte accennava un movimento

per poi -inerte- ricadere sull’asfalto.

Era ornato ancor di foglie

che -schiacciate- ne seguivano il destino.

Io, quel giorno non avevo frette o arrivi

a cui anelare.

Vagavo nel niente, ma assai curiosa di ogni cosa.

Decisi di occuparmi di quel caso.

Paziente attesi il buon momento

e lo raccolsi.

Lo rigirai tra le mie mani.

Gli dedicai istanti su istanti

del mio -non più- prezioso tempo.

Si, era solo un gambo, a cui -forse memori

del suo alto rango- resistevano poche,

martoriate, ma ancor fedeli foglie.

Volsi lo sguardo al fiancheggiante prato.

Dove: Campanule bianche si trastullavano

nel vento producendo melodie

che da un palco sulla nascente luna,

orecchie mai nate si deliziavano d’ascoltare.

Non volli indugiare oltre ( che non mi parve sano).

Lo lanciai lontano proprio in mezzo all’erba.

Lì per lì mi sembrò di aver udito un “grazie amico”

Me lo chiesi -lo confesso-

se fosse stato il gambo o le sue foglie

o se invece qualche petalo della sua perduta rosa.
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Profilo Autore: Ibla  

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Commenti  

Alberto Automa
+2 # Alberto Automa 25-07-2017 20:34
...molto bella, complimenti ;-)
Aita Carla
+1 # Aita Carla 25-07-2017 21:32
Le tue capacità narrative ce le consegni sempre col fiocco

Grazie!

Carla
emanuele
+1 # emanuele 25-07-2017 23:03
meglio morire che continuare a soffrire ... questo il messaggio che ho recepito leggendo il testo ... fatto di passaggi molto particolari, nella piccolezza della grandezza della natura!
Marinella Brandinali
+1 # Marinella Brandinali 26-07-2017 06:32
Molto bella piaciuta tanto ...brava un saluto
Grace D
+1 # Grace D 26-07-2017 08:36
La natura parla alla nostra anima o attraverso la nostra anima a noi che l'ammiriamo.
Bellissima descrizione, ciao Ibla, sempre brava!
fintipa2
+2 # fintipa2 26-07-2017 09:39
è a questo tipo di sensibilità che bisogna pensare quando si parla di poesia. ciò che è capace di fare è di recuperare alla memoria l'inutile, il reciso, il buttato sull'asfalto. dall'altra parte c'è il mondo che corre, indaffarato, aggrappato alla velocità del tempo ed ai suoi derivati tossici.
ovviamente distratto e per nulla sensibile a ciò che apparentemente è perduto per sempre.
la voce nel petalo invece è lì presente, immortale, senza velocità, viva.
ciao
mybackpages
+2 # mybackpages 26-07-2017 21:21
Un racconto poetico allegorico per parlare della sofferenza e del modo più corretto di trattarla. Scritto con sensibilità e maestria. Eccellente. ciao

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