Ci passavano sopra ruote
frettolose di raggiungere mete.
E tutte le volte accennava un movimento
per poi -inerte- ricadere sull’asfalto.
Era ornato ancor di foglie
che -schiacciate- ne seguivano il destino.
Io, quel giorno non avevo frette o arrivi
a cui anelare.
Vagavo nel niente, ma assai curiosa di ogni cosa.
Decisi di occuparmi di quel caso.
Paziente attesi il buon momento
e lo raccolsi.
Lo rigirai tra le mie mani.
Gli dedicai istanti su istanti
del mio -non più- prezioso tempo.
Si, era solo un gambo, a cui -forse memori
del suo alto rango- resistevano poche,
martoriate, ma ancor fedeli foglie.
Volsi lo sguardo al fiancheggiante prato.
Dove: Campanule bianche si trastullavano
nel vento producendo melodie
che da un palco sulla nascente luna,
orecchie mai nate si deliziavano d’ascoltare.
Non volli indugiare oltre ( che non mi parve sano).
Lo lanciai lontano proprio in mezzo all’erba.
Lì per lì mi sembrò di aver udito un “grazie amico”
Me lo chiesi -lo confesso-
se fosse stato il gambo o le sue foglie
o se invece qualche petalo della sua perduta rosa.
frettolose di raggiungere mete.
E tutte le volte accennava un movimento
per poi -inerte- ricadere sull’asfalto.
Era ornato ancor di foglie
che -schiacciate- ne seguivano il destino.
Io, quel giorno non avevo frette o arrivi
a cui anelare.
Vagavo nel niente, ma assai curiosa di ogni cosa.
Decisi di occuparmi di quel caso.
Paziente attesi il buon momento
e lo raccolsi.
Lo rigirai tra le mie mani.
Gli dedicai istanti su istanti
del mio -non più- prezioso tempo.
Si, era solo un gambo, a cui -forse memori
del suo alto rango- resistevano poche,
martoriate, ma ancor fedeli foglie.
Volsi lo sguardo al fiancheggiante prato.
Dove: Campanule bianche si trastullavano
nel vento producendo melodie
che da un palco sulla nascente luna,
orecchie mai nate si deliziavano d’ascoltare.
Non volli indugiare oltre ( che non mi parve sano).
Lo lanciai lontano proprio in mezzo all’erba.
Lì per lì mi sembrò di aver udito un “grazie amico”
Me lo chiesi -lo confesso-
se fosse stato il gambo o le sue foglie
o se invece qualche petalo della sua perduta rosa.
Commenti
Grazie!
Carla
Bellissima descrizione, ciao Ibla, sempre brava!
ovviamente distratto e per nulla sensibile a ciò che apparentemente è perduto per sempre.
la voce nel petalo invece è lì presente, immortale, senza velocità, viva.
ciao