Molte volte ho pensato  il palazzo di fronte, le verande, i panni stesi

il cortile che ci divide. La vita riempie il cemento, scorre lungo le scale

i corrimani, gli ascensori e si accumula 

dentro uomini, donne, bambini ed è questo il modo di competere

con la bellezza, la simmetria, l'esistenza di ciò che invece è perennemente cristallino

o sotto l’azione del vento o della gravità

 

In tutti il tempo è visibile almeno finchè compare il cammino

da un punto all’altro di un colombo, tra i compagni a brucare nel prato

o agitandosi per un improvviso disappunto

nell’aria

 

Di tanto in tanto un piccolo stuolo verde di pappagalli sorvola

chiassoso lo stesso campo di paglia, entra nei miei istanti,

dimostra che la lotta per sopravvivere li chiama nel dove e quando

tra me ed il sole riflesso della parete bianca

 

Uno stesso minuscolo uragano agita l’aria intorno ad un camper

Al centro del cortile e scompone le chiome dei pini

 

Immagino tutto ciò che avviene nel palazzo di fronte

la piantina di basilico odorare su una finestra di cucina

un io simmetrico al mio interrogarsi, interrogare

e le forze in gioco, nella luce tra gli aghi con la stessa costanza operare

quando le stanze primas’illuminano e una dopo l’altra scompaiono

 

E ricompaiono in me i voli, le lotte in un lento girare senza senso

del vivere uguale a civetta, lo stesso algebrico buio di pilastri che sorreggono l’orsa

e cantine che s’inabissano tra radici di acacia che nessuno vedrà

 

Vita e non vita sottostanno a leggi che soddisfano loro stesse

e spingono gli elementi a combinarsi e mutare sorte

perché ci sono

e non sono il dio che li fa essere e morire

nel suo eterno rimanere uguale e mai contraddirsi
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Commenti  

Rita Stanzione*
+1 # Rita Stanzione* 15-08-2017 15:27
Notevole quest'ode, contiene davvero tanto. Complimenti!
Grace D
+1 # Grace D 15-08-2017 16:08
Quando il nostro io s'interseca con l'anima degli altri, di coloro che osserviamo e cerchiamo
d'immaginarci il loro mondo e ciò ce li fa sentire più vicini a noi. Versi che denotano
una certa sensibilità. Plauso!
Ugo Mastrogiovanni
+1 # Ugo Mastrogiovanni 15-08-2017 17:44
Interessante, nuova, geniale direi.
Ibla
+1 # Ibla 15-08-2017 18:16
"un io simmetrico al mio interrogarsi, interrogare"
Certe volte anch'io mi sorprendo a guardare i palazzi di fronte ; e in quell'occasione mi faccio domande simili alle tue, se non fosse che tu ne hai fatto una Magistrale poesia.
Ammirata! Spero tu abbia passato un sereno ferragosto.
cordaccia*
+1 # cordaccia* 15-08-2017 22:25
gran bel componimento.
Arioso nonostante il punto
di osservazione costretto.
Invita a guardare oltre, a mettersi nei panni altrui e scoprire che, in fondo, viviamo tutti le stesse vicissitudini.
Belle geometrie in poesia.

ciao :)
fintipa2
+1 # fintipa2 16-08-2017 19:15
grazie a tutti\e per i vostri graditi commenti. un caro saluto, Franco

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