Le mia dita caddero lascive,
casualmente, in un impeto di immutato desiderio,
sulla pella bianca e liscia del tuo braccio,
luminosa come una mattina estiva.


E parole non trovo per descrivere
le sensazioni che ne scaturirono,
a fiumi, in gorgoglii e intrecci.


Gli occhi si dischiusero e videro la tua bellezza,
come nuova, come mai vista fino ad allora,
accecati dalla luce abbacinante del tuo sorriso,
che é come un gioiello,
con incastonate le pietre più preziose.


Gli orecchi mi si aprirono,
udirono squilli di tromba,
come assoli suonati dagli angeli del paradiso.
Musiche soavi e celestiali, che si mescolano
con orizzonti rari, che la mia vista mai scrutò prima d'ora.


E sensazioni vivide, che mai pensai di poter provare,
scariche elettriche, imponenti come fulminazioni di agosto,
attraversarono i miei nervi,
trasportandomi in un'altra dimensione,
in mondi inesplorati,
in giardini fatati, come l'Eden,
con miriadi di fiori profumati.
Emanavano odori che nessuno mai ebbe l'onore
di annusare, in un'estasi dei sensi e dello spirito.


Quel tocco, così rapido, conteneva l'infinito
e altro ancora che non ti so dire,
né spiegare con parole umane,
con concetti astratti o concreti,
in un'esperienza nuova, riservata a pochi eletti.

Allora vidi, ancora, il Paradiso, lo saggiai,
lo so, forse non ci crederai.
E ringraziai l'Eterno Padre, per averti creata,
per aver plagiato cotanta bellezza,
per aver i tuoi genitori fatto incontrare,
per averli fatti amare,
e tu frutto dell'amore, come me,
celestiale e divina,
creatura perfetta,
anello di congiunzione tra questo mondo e ciò che verrà,
porta dell'eternità e dell'infinito,
bella più del sole,
che hai rubato il mio cuore
e lo tieni stretto in una morsa,
tu, sii consapevole di quanto vali,
di ciò che mi fai provare,
in un tempo infinitesimale,
solo allora, smetterai di buttarti via,
a chi non ti merita,
e vivrai libera, in quell'immensità che mi fai sognare,
nella libertà che il nostro Creatore ci ha voluto donare.


La mia mano si ritrasse saettando,
tornai in me, nei limiti di questo mondo,
nelle atrocità che abbiamo attorno,
tu sorridesti e non ti accorgesti
che mi fremette il cuore.
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Profilo Autore: Antonio  

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