sempre sorridente e gioioso.
Le tue visite a casa nostra
erano feste.
Bastava il tuo nome
per rallegrare tutti.
Te ne sei andato così
dopo tanta sofferenza
fra le lacrime di tutti.
Avrei voluto vederti e abbracciarti
ma purtroppo non ho avuto la possibilità.
Troppo presi dai problemi quotidiani
trascuriamo gli affetti piu cari.
Un senso di colpa e di
mancanza mi colpisce e mi rattrista.
CIAO ZIO TURI.
Il Natale era gioia allegria
Non solo per i regali trovati sotto l' albero
ma era bello avere attorno le persone che ti volevano bene
C'era più magia
Perché si vive nel odio e nelle gelosie
nell egoismo si pensa solo nel momento di bisogno
Poi si ricordano di fare auguri a Natale
e durante l 'anno nemmeno un saluto e come stai
Natale non è solo quel giorno per me Natale deve essere tutto l'anno
rammento quegli occhi
Riassaporo il profumo tra le mani
Rammento quelle abili mani
Ricordi di un tempo
che ho vissuto.
Ora è un tempo
solo da sfogliare.
Il ricordo mattiniero di quand'ero bambina mia mamma e mio nonno accanto al fuoco
“
I tuoi figli non sono tuoi figli. Sono fratelli e sorelle bramosi di vita per se stessi... ti puoi ingegnare per essere come loro,
ma non si deve cercare di renderli come noi.
Un amore che non ha uguali,
forse un invito a ritornare,
accende la strada bagnata,
un riflesso su cui camminare.
Camminare certo,
come fantasticare,
forse lo hai scorto,
lo puoi pensare?
No, non puoi
e lo sai,
resta però certezza,
del suo ricordo in te,
della sua corazza,
di quanto credeva in te.
Sarà sempre suo,
il braccio a cui poggiare,
sarà sempre tuo,
un ricordo da rinfrescare,
ogni volta che passi,
sotto la finestra illuminata,
ti ricordi anche i passi,
che portano alla scalinata.
Quante volte la salivi,
quante volte che ridevi,
nemmeno lo capivi,
felice ma non lo sapevi.
I tuoi insegnamenti, nonno,
mai mi lasceranno,
in veglia e in sonno,
mai mi abbandoneranno.
Sono parte di me.
Ancora una volta ci siamo ritrovati per festeggiare, siamo un pò matti, ma siamo cosi...la nostra famiglia.
Siamo felici di ciò che abbiamo costruito, delle persone che abbiamo accanto, delle nostre scelte, felici e sereni.
La vita a volte va in salita, ma non ci fa paura, noi arriveremo in vetta, siamo forti perchè
seguiamo delle impronte che sono state tracciate dai nostri cari, quello che non sono riusciti a fare lo hanno lasciato a noi come compito.
Da lassù ci vedono, ci guardano e sono orgogliosi di noi, ripaghiamo gli sforzi che loro hanno fatto per vedere noi sereni.
Quante volte li abbiamo sentiti dire ( non ce la faccio più )...( ora basta )... poi...un abbraccio, una carezza, un sorriso, passava tutto.
Ci mancano, ma noi li ricordiamo cosi, loro sono vicini a noi e noi non ce ne accorgiamo.
Non c'è posto per altro dolore, quel vuoto che hanno lasciato noi lo riempiamo con questi incontri, stiamo insieme, vogliamoci bene, divertiamoci, facciamo festa.
Loro ci hanno riuniti molte volte, adesso tocca a noi seguire il loro esempio.
Grazie a tutte le persone che fanno parte della nostra vita, grazie a quelli che sempre e comunque ci stanno vicini, ci capiscono, ci vogliono bene, la FAMIGLIA.
L’ORO PIU’ PREZIOSO DELLA NOSTRA VITA.
Siamo pronti ad un’emozione che sembra arrivi da un film, o da un libro.
Sveliamo questo cartellone, porterà via la solitudine e ci riempirà di gioia, felicità e amore.
IL SORRISO CHE LORO CI HANNO LASCIATO
PORTIAMOLO SEMPRE CON NOI.
Tenue si leva il tuo viso
come un armonico ricordo
illudendo il sommesso pensiero
sfuggente come una preghiera
che lascia tracce spoglie
in fondo all'anima
Persa nel tacer del sole
è la tua immagine
una nota ignota
ninnata dal vento leggero
che attraversa le pagine del tempo
e senza ristoro, mai si riposa
E gli anni
come foglie d'autunno
continuano a cadere sulle parole
ancora vive di profumo
di quel profumo di calde sere
che sostano sulla soglia
sempre in cerca del tuo amore
mi sfiora una carezza
un ricordo che il cuore spezza
colmandolo di amarezza
Una simbolica rosa
a te che del cielo sei sposa
mentre ti rivede ariosa
la mia mente che or si riposa
Oggi è un giorno speciale
una festa che fa male
un'assenza che il vuoto assale
nel mesto incedere, tra i pini, il viale
A mia madre
Ricordo che mi soffermai
sul tuo volto ricoperto di rughe
occhi stanchi e saggi
di vita che era stata
appartenente alla morte
mentre l'odore di cucina
trasudava dai vestiti.
Ascoltando quello che diceva
le parole mi riempivano il cuore
di così tanta vita
e così tanta tristezza
come se l'aver dato senza riserve
ti avesse consumato anima e cuore.
E' dunque questo invecchiare?.
Pensai...
per poi intravedere
alla fine un chiaro pensiero:
se alla fine della vita
s'è riusciti a guardare sè stessi e gli altri
con gli occhi della comprensione
s'è potuto imparare
la lezione più importante:
Perdonare, diventa perdonarsi
Comprendere, comprendersi.
Alla fine si arriva così:
Sazi d'amore.
e nuova vita si affaccia
sulla via del cammino
pronta a raccogliere colori
a dispensare sorrisi
spalancando ogni cuore
e illuminando volti.
La lieta notizia
è stata come un nuovo giorno
come un seme appena nato
che si culla tra le braccia
un piccolo bimbetto
dal nome che fa rima con naso.
Che tu sia sempre l'allegria di chi ti ama
pronto a concedere emozioni
io cercherò sempre
di seguire ogni tuo passo
e nel mio piccolo
poter dare un po di luce
alla tua via
in cambio di un abbraccio.
(a mio nipote Tommaso, appena nato)
Di mio padre ricordo il lavoro
le mani sporche, unte e callose
di mio padre ricordo il silenzio
ma anche le poche parole
che le portava via il vento.
Di mio padre ricordo il dolore
il sangue che colava dal naso
di mio padre ricordo il racconto
che ripeteva sul bordo del cielo.
Di mio padre ricordo il mistero
quando di notte varcava la porta
fuori pioveva ed io piangevo
e tutto questo adesso mi manca.
Di mio padre ricordo il coraggio
di essere padre e di essere uomo
ma ricordo anche le sue paure
avvolte nel fumo e nelle dita ingiallite
Di mio padre ricordo le carte
l'asso di spade e il due di coppe
e quando capì che il gioco è illusione
era troppo tardi per darmi ragione.
E ricordo bene quel giorno
che mi strinse forte al suo cuore
moriva senza darlo a vedere
e mi disse:”tranquillo è tutto a posto”.
degli anni 70' d'attesa
intrisa dal luogo
mi accompagna ad appoggiarmi al muro freddo
di calce cadente
rovinata dai chiodi di piatti avanzati
regali dimenticati
d'eredità lamentate, tristi colori
Non è rimasto un albero
sul quale la neve dondolava nei giorni invernali
nemmeno la neve
Fuori dal vetro
s'ode la vita d'impalcature di uomini muscolosi
grida di sollecito
acciai barcollanti
Facciamo qualche passo
sotto lampade spente
odorando le parole
fra qualche sorriso spontaneo
A braccio, chiedi di ombre che non si vedono
le risposte faticose e ricercate
si nascondono nelle lacrime trattenute
Le ultime macerie escono dalla cantina.
Alle porte di S.Pietro ti sto accompagnando.
si vedono i tetti.
Dalla stanza di Maria
si vede la neve
e,
sul letto di Maria,
il suo corpo che urla...
Ed è il corpo di Maria
straziato,
trafitto,
offeso...
Ed è Maria
che chiede aiuto,
è Maria che chiede pace,
è Maria
che chiede il buio...
E il buio arriverà, Maria
e senza paura
ci andrai incontro
e troverai Lui
che ti aspetta...
E smetterai di urlare
e smetterai di dire basta
e uscirai su quei tetti
e camminerai su quella neve
senza che niente
ti porti più dolore...
Uscirai da quel corpo
che guarderai
per un’ultima volta...
E darai uno sguardo a noi
dall’alto dei tetti
e la neve non sarà più
fredda...
Zia