Silenzi accasciati
in riva al mare
ed un’ascia di papaveri
a romanzar il tempo
d’un vuoto scosceso.
Era un firmamento d’anima
ad appuntare il mio destino
ad un raggio di luna,
carillon di parole
inzuppate d’orizzonte
e tu, bacio cieco del mio dire,
scolpivi i respiri del cielo:
pioveva il nostro addio
sugli apostrofi del cuore.
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