Quando la luna si sporge sul muretto 
la luce si stende fin laggiù
fino al fiume 
somiglia ad uno scarabocchio  consumato , ruvido sulle sponde .

Se non fosse per il vento 
questo vuoto è insopportabile ,
una solitudine immensa alle pareti sulle  cento case chiuse . 

Ogni via è memoria   di fatiche , profumi incolti , 
ringhiere ossidate , fantasmi scompigliati che s'affacciano . 

Meglio sperare che dopo qualcuno 
tornerà a riaprire  quelle finestre  .

In estate forse,
per raccogliere orizzonti , 

amori effimeri,
stelle, vetrini ,
con gli occhi e con le mani . 
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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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Commenti  

Jean-Jacques
# Jean-Jacques 31-07-2024 09:13
Un momentaccio, ma sono certo che presto le finestre si riapriranno e ogni cosa apparirà sotto luce diversa. Un saluto.

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