Quando la luna si sporge sul muretto
la luce si stende fin laggiù
fino al fiume
somiglia ad uno scarabocchio consumato , ruvido sulle sponde .
Se non fosse per il vento
questo vuoto è insopportabile ,
una solitudine immensa alle pareti sulle cento case chiuse .
Ogni via è memoria di fatiche , profumi incolti ,
ringhiere ossidate , fantasmi scompigliati che s'affacciano .
Meglio sperare che dopo qualcuno
tornerà a riaprire quelle finestre .
In estate forse,
per raccogliere orizzonti ,
amori effimeri,
stelle, vetrini ,
con gli occhi e con le mani .
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