Recido i rami secchi della mia vita
quelli morti e anche quelli senza speranza
Il rumore delle cesoie alleggerisce i ricordi
ormai sfocati, senza forma, senza più un nome
son morti
M’inginocchio davanti a quei resti
nessun richiamo e nessuna preghiera
son morti senza speranza di rinascita
Son morte anche le ombre che d’intanto
m’accorgevo d’aver dentro la testa
Non ricordo più neppur le voci e neppur i tocchi
son morti tutti
Accendo un fiammifero e la fiamma viva
li brucia lasciando quella polvere grigia
anch’essa senza profumo e senza nome
son davvero morti
Seppellisco quelle sagome nella terra d’inverno
saranno concime per quei bulbi selvatici
che sbucheranno in primavera
Loro avranno un nome
ma certo non il nome di chi è stato da concime.
quelli morti e anche quelli senza speranza
Il rumore delle cesoie alleggerisce i ricordi
ormai sfocati, senza forma, senza più un nome
son morti
M’inginocchio davanti a quei resti
nessun richiamo e nessuna preghiera
son morti senza speranza di rinascita
Son morte anche le ombre che d’intanto
m’accorgevo d’aver dentro la testa
Non ricordo più neppur le voci e neppur i tocchi
son morti tutti
Accendo un fiammifero e la fiamma viva
li brucia lasciando quella polvere grigia
anch’essa senza profumo e senza nome
son davvero morti
Seppellisco quelle sagome nella terra d’inverno
saranno concime per quei bulbi selvatici
che sbucheranno in primavera
Loro avranno un nome
ma certo non il nome di chi è stato da concime.
Commenti
Prezioso commento Francesco, come sempre...grazie di cuore. Splendida giornata!