C’era un bianco e lunatico aspetto
conformato alla splendida era
radicato nel regno segreto
di un futuro di fuoco e di cera.
C’era un tempo provato dal dubbio
dalla pioggia che riga la terra
un coraggio che sento mancare
nella notte che perdo la guerra.
Se si appaga la fame e la sete
non rimane che un pugno di sabbia
solitudine e lacrime amare
una vita di ozio e di rabbia.
È svanita la nebbia sul monte
per posarsi sul centro del tavolo
fra in bicchiere e l’avemaria
fra l’essenza e il mio occhio benevolo.
Commenti