I fantasmi, questi sconosciuti, mi verrebbe da aggiungere. Si, perché se esistessero farebbero veramente paura. Noi uomini siamo bravi a trovare i rimedi contro i pericoli, le paure da essi provocati. Prendi, ad esempio, leoni, tigri, rinoceronti e tanto altro ancora. Appena ne abbiamo capito la pericolosità li abbiamo ridotti all’estinzione ! I fantasmi, no. Quelli non si toccano, anzi, bisogna preservarli. Immaginate un novembre senza Halloween ? Le segrete dei vecchi castelli inglesi ? Non avrebbero senso ad esistere…e a portarci tanti benefici economici, aggiungo io. Insomma, creature benefiche da tutti i punti di vista. Allora gli abbiamo costruito addosso un’aura di terrore e li abbiamo mandati per il mondo a seminare spavento. Sarcasmo a parte, credo che ormai una buona quota di persone, nel mondo, non ci creda più ed era ora. Per mia fortuna, non ho mai nemmeno cominciato ad averne essendo cresciuto in un ambiente dove, queste presenze, erano bandite fosse anche per impaurire la piccola ed irrequieta truppa della figliolanza. Tuttavia, ai tempi della mia infanzia, ricordo persone grandi essere presi da terrore al solo immaginarli. Mi sovviene di una mia zia, attempata zitellona a causa della non eccessiva bellezza (non mi fate dire che era proprio brutta, dai, non posso farlo !) che soffriva di tale paura al punto che, inevitabilmente, la notte, io e i miei pii fratelli ci alzavamo, mettevamo un lenzuolo a ricoprirci interamente, accendevamo una candela ciascuno ed andavamo quatti quatti in camera sua in processione. Oltre non mi è dato di raccontare perché, il farlo mi farebbe tornare in mente il dolore delle sculacciate di mia madre, l’indomani.

Siamo seri, per favore. Sono altri i fantasmi di cui aver paura e questi si trovano nella realtà e non in altri mondi. Da questi bisogna guardarsi ! Già…guardarsi…se ti accorgi della loro presenza, non come capitò a me parecchie primavere fa quando, ancor giovane e sfaccendato (… o affaccendato male, scegliete voi !), avevo deciso, insieme ad un cugino di aprire un’attività che desse sfogo anche alla mia prorompente vitalità. E quale migliore attività c’era se non quella di gestire una discoteca con ristorante annesso ? Nessuna che potesse calzarmi meglio ! Bene. Poiché seguivo con attenzione l’andamento della stessa, sacrificavo la mia presenza in famiglia e presso la mia fidanzata, per cui decisi, una sera d’invitare a cena le donne della mia vita : mia madre, mia cognata, ultimo arrivo in famiglia e da poco sposa a mio fratello e, non ultima, la mia fidanzata. Feci preparare un tavolo davvero speciale e chiesi al maitre di non essere disturbato, per quella sera. Tutto stava andando per come avevo stabilito e si leggeva la soddisfazione delle convitate dai loro sguardi. Ne ero felice. D’un tratto il maitre richiama la mia attenzione. Mi alzai, mi avvicinai a lui e gli chiesi il motivo dell’agitazione che lo aveva preso. Mi spiegò che una signorina voleva parlarmi e non riusciva più a trattenerla. Mi disse che non era italiana. Lo invogliai, cercando di rincuorarlo, a farla entrare, non c’era nulla di cui aver paura, non era mica un fantasma ! E invece lo era ! No…cioè…i fantasmi non esistono e non bisogna averne paura, come dicevo prima, ed invece…invece quando vidi il soggetto attraverso i vetri dell’ingresso, cominciai a dubitare delle mie certezze. Non potevo credere che Lei…cioè Lui…il fantasma insomma, si dirigesse, correndo, verso di me, che mi ero accasciato sulla sedia, mi buttasse le braccia al collo e mi stampasse un bacio in bocca. Mi divincolai come potei, ma ormai la frittata era servita e non era certo un piatto opera della cucina del mio ristorante ! Quando riaprii gli occhi ringraziai il cielo di essere ancora vivo ma gli occhi delle mie tre ospiti non lasciavano presagire nulla di buono. Mia madre, poverina, mi guardava schifata, ma in fondo orgogliosa dei miei successi con l’altro sesso, mia cognata, siciliana, era la più indignata e non faceva altro che sussurrare all’indirizzo della mia fidanzata la stessa frase : “Ma come si permette !! E tu, non dici niente ?”. Ma quello che mi provocò un vero brivido, si, più delle dita della  giovane francesina che avevo appiccicata addosso che carezzavano dolcemente il mio collo, fu la silente indifferenza della mia donna che non lasciava presagire nulla di buono ! Non una smorfia, non un segno di rabbia. Nulla, indifferenza e basta. Anche quando la mia amica si mise a sedere sulle mie gambe. Scambiai con lei qualche parola, qualche perentorio invito a smetterla, in francese. Spiegai ai miei familiari che l’avevo conosciuta anni prima ed era passato un bel po’ di tempo da quando non ne avevo notizia. Si era materializzata ora, all’improvviso, proprio come un fantasma ! Quindi, la feci alzare dalle mie gambe e l’accompagnai alla porta con la promessa che ci saremmo visti in seguito. Mi sembrava di stare in una sauna visto il mio sudare in quei momenti “concitati”. La serata finì lì. Le donne della mia vita decisero di andar via decisamente incavolate. A me toccò l’onere di riaccompagnare la fidanzata a casa. Pensai che, durante il tragitto avrei subito una dura reprimenda e mi preparai mentalmente ad affrontarla. Sperai tanto che lei non volesse prendersi la solita “pausa di riflessione”, l’amavo troppo. L’amo ancora, tutt’oggi che è mia moglie. Tuttavia si dimostrò distaccata, come nulla fosse successo.

  • Dovrai accompagnarmi fin su, al secondo piano del palazzo. C’è stato un guasto e manca la luce per le scale ed io ho paura. – mi disse, con fare indifferente.
  • Paura ? dei fantasmi, forse ? –  risposi ridendo, con la speranza di stemperare la tensione.
  • Già, dei fantasmi, appunto. Vedi, i miei fantasmi, a differenza dei tuoi, non si materializzano mai ! Sono impalpabili, eterei e meno “carrozzati” del tuo. No, no…e parlerebbero in italiano e senza erre moscia. E poi, li ho convinti a limitarsi a farmi paura e non a pretendere che io mi sieda sulle loro gambe, per cui non escono mai allo scoperto se non sono io a volerlo. Insomma, sono entità discrete. Ma stai tranquillo e… attento, perché un giorno, cioè…una notte, potrebbero palesarsi e portarti il conto, un conto molto salato, solo che io lo volessi.
Una lezione che compresi ed accettai. Ora, dei fantasmi parlo con più rispetto perché le paure che crediamo possano generare attorno a loro, in fondo, sono paure che ci creiamo da soli, dentro noi stessi. Quando non vogliamo riconoscerle, le scarichiamo su di loro per mascherare la nostra insicurezza. Per eliminarli del tutto bisognerebbe, prima, eliminare gli scheletri nel nostro armadio. Pure gli scheletri, ora ! Non bastavano i fantasmi ? Certo che ne scrivo di cose allegre !!!


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Commenti  

Sir Morris*
+2 # Sir Morris* 20-05-2016 09:38
Un racconto da paura! ;-) Bravissimo!
Simone*
+3 # Simone* 20-05-2016 10:06
bisogna avere paura tanto dei fantasmi di se stessi ...almeno riconoscerli è sano per non dare agli altri il peso che portiamo
Giò
+2 # Giò 20-05-2016 18:47
Sono tutti così i tuoi fantasmi o qualcuno veste abiti classici, pardòn, lenzuolo classico!!... :oops:
Ma quante te ne capitano!.... Però le racconti in modo adorabile.
Ciao... ^.^

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