Mano d’alba talentuosa
dipinse nuovissime luci
su larghe chiome assonnate
di platani assai infreddoliti.

Avevano il respiro quieto
di chi si aspetta l’abbraccio del sole.

Ed era già mattino quando
silenzio e fruscio di brezza
colmarono da subito i vuoti
tra un tronco e l’altro ancora brinosi.

Fu, quella, tenera solitudine
fino al primo grido d’arrotino.

Poi si sentì un gran vocìo
di bimbi o forse loro madri,
il netto profumo di brioche,
il fragore di una saracinesca.

I platani non se ne accorsero,
calde ormai erano le foglie.
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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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Commenti  

Marina Lolli
+1 # Marina Lolli 07-11-2018 16:53
Questa è troppo,qui ci sono persino i miei ricordi,che dire la poesia è potenza ,è una comunione ..quando si è capaci di suscitare emozioni ,bravissimo
Antonio Girardi
+1 # Antonio Girardi 07-11-2018 17:20
Sempre stupende le tue poesie .
Ibla
+1 # Ibla 11-11-2018 01:40
Certe parole hanno il pregio di trasportati nei luoghi descritti e di trasmettere persino i brividi delle foglie in attesa del sole.
Bravissimo!
Un saluto da Ibla e tante stelle.

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