sapevo che doveva finire
che era un amore sbagliato.
Ma l’amore cresceva in me ci sono
stati giorni felici che mi sono
sentita amata desiderata mi sono sentita viva.
Avevamo un sogno che piano piano è
diventato un incubo adesso è
finita in un modo crudele.
Rimane indifferenza dopo aver
dato anche l’anima
ti guardi allo specchio.
Come è possibile che un amore
cosi grande da togliere il respiro
da impedirti di vivere può finire?
Cerchi di sorridere ma dietro quel
sorriso non c’e’ più felicità,
serenità, non c’e’ più nulla.
Finito il tempo di sorridere rimangono
lacrime…. ombre di un amore che
non sarebbe mai dovuto nascere.
Il dolore talmente grande che ti fa
diventare indifferente
a qualunque emozione.
il tempo che inesorabile vola
e scandisce i suoi attimi
in cui l'anima persa
poi si allevia e muta
dopo un impatto fragoroso
unita al cuore
e cambiano i pensieri
si corazza il carattere
Alcuni volti spariscono
svanendo nel vento
alcune voci soffocano
nell'oblio del tempo
altre immagini
danzano e scalciano
tra i ricordi sbiaditi
come piccole falene
intorno ad una luce fioca
che lentamente
si spegne
Nel tempo
ad ogni passo
scivola via
tutto ciò
che arrancava sugli specchi
spogliando l'anima
di false visioni e chimere
e si cresce
riempiendo il bagaglio della vita
a poco a poco
di un pezzetto di esperienza
Il tempo passa
cammina
ticchetta
in silenzio
non si arresta
al volere di qualcuno
lui non aspetta nessuno
Poesia sento nell'aria
la stanchezza delle parole
che a stento scivolano
sul foglio bianco.
Versi si intrecciano
e non corrono liberi
come quando
il pensiero era fermo
a baciare quel sole.
Poesia sono qui
questa sera
e mi sforzerò
di far danzare
il mio cuore perchè
è con te che voglio volare
la dove una carezza
mi sfiora.
Osservo con distacco
le fideistiche certezze che mi fluttuano attorno,
appese pervicacemente a logiche ramificate
su imponenti tronchi di visioni irriducibili.
L'antica esca è ancora perfettamente efficace,
miti e teorie solidamente ancorate a tradizioni millenarie,
avvolte da fumogeni multicolori, che ne nascondono
le toppe aggiunte in edizioni successive, a seconda
della direzione obbligata da nuove, innegabili cognizioni,
o dell'esito dello scontro delle armate contrapposte.
Io cerco nuovi assiomi,
adatti ad un albero di specie diversa,
concepito da recenti generazioni su vergini terreni.
Un alberello che lentamente cresce,
nutrendosi della conoscenza e della creatività
che da millenni segnano il nostro sviluppo culturale.
Un tronco ancora esile, ma ben radicato
su illuminati valori umanistici,
su solidali visioni sociali, su inviolabili concetti laici
di giustizia, libertà e uguaglianza.
Io penso che non ci sia alcun bisogno di considerarci tutti fratelli,
basta che ci consideriamo tutti degni del medesimo rispetto.
Lo so, sto parlando di una laica utopia...
Ma se non credessi fermamente che un giorno
anche lontano, dalla immobile crisalide dell'attuale realtà
scaturirà la bellezza leggiadra d'una armoniosa convivenza
fra le singole persone e fra le genti tutte,
scevra da subdoli condizionamenti e imposizioni,
sarei costretto a considerare amaramente la mia vita,
e quella di tutti gli uomini, passati, presenti e futuri,
come un tragico inganno fine a se stesso,
alimentato dalle contingenze cosmiche intrecciate
al gioco stocastico di una cinica evoluzione selettiva,
oscillante inutilmente tra il caso e la necessità.
l'ultima ruga nata
forse comprenderai
di ogni dì il valore
e spenderai di meno
il tuo tempo migliore
a giocar con l'attesa
di quello che non viene.
Attraverserò quel ponte
tra questa terra e il cielo
abbracciando al mio cuore
il resto
di quest'Amore vero
dove chi fu passato
passò troppo di fretta
per un tempo che non perdonò
mai
l'ultima carezza,
per un tempo che si avvinghiò
ad un'andata tenerezza.
Tu,
qui troverai i miei scritti,
quelli che come inchiostro
spesso hanno sangue viola...
Sai,
gli uomini come me
sempre saran sconfitti
perché è dolore un'anima
che poco e male vola.
mi rammenta che il tempo
attimo per attimo
scorre inesorabile lesto
anche il breve battito di ciglia
più non tornerà
Non posso vivere di soli ricordi
il presente ogni giorno è lì
nuova porta che si apre
non so cosa troverò oltre
Con coraggio l'oltrepasso
ogni giorno
con paura intraprendo
il viaggio che ad un altro
tramonto mi porterà
conscia che risveglio seguente
una nuova soglia mi aspetta
Non esiste il far progetti
il futuro è un concetto astratto
se ci sarà il sole sorriderò
se grigio sarà il cielo
grigio sarà il mio cuore
non ho più certezze
ad ogni alba inizio
una nuova pagina del diario
che è la mia vita
Forse ne farò un romanzo
forse lo brucerò in un falò
sulla spiaggia
quella spiaggia che tanto amavi
solo un'evidenza in me
forte, duratura, immortale
il nostro amore
proprio adesso la via
ed hai girato
in ogni angolo
sempre curioso
ma ti sei bruciato
ma non nel fuoco.
Ti sei fidato
e tante volte compiaciuto
a cosa è servito
solo ad avere mille paure.
Stai piano piano
a piccoli passi
cominciando a capire
che questa vita
va solamente ringraziata
se esiste il sole
ed anche la luna
ci sarà stato
chi li ha inventati.
Stai riflettendo
e sei quasi convinto
che prima di te
qualcuno ci sarà stato
di sicuro...
Scrivere
e non sapere esattamente
ciò che si vuole scrivere.
Scrivere per sfogarsi,
per dire qualcosa,
per tentare di esprimere
tutto ciò che si sente dentro
oscuramente, appena un ombra,
ma che vorrebbe essere detto.
Battere sui tasti, cercando la parola,
quella giusta, che spieghi tutto,
i nostri pensieri, le nostre paure,
il perché dei perché.
Poi,
smettere di scrivere,
di allineare parole,
perché si capisce che in fondo
non possiamo più dire o scrivere
niente di nuovo
qui dentro diciamo soltanto parole,
inutili a volte
ma sempre sincere,
vocate ispirate decise concrete
ma sono soltanto parole,
perché ci tormenta quel nostro pensare
di tutto di niente di eterno o di vuoto
di Dio, di amore, di anime in pena,
di notti passate a sognare di eventi
che poi fatalmente non sono contenti
di ciò che viviamo
nel giorno reale.
Parole di vento di pioggia o di nebbia
Di palpiti interni o negati dolori
Di torbidi amori di giorni stregati
Da un senso di morte che un incubo tiene.
Parole parole di grandi poeti
Qual noi ci sentiamo di essere degni
Ma siamo dei segni tracciati nel tempo
Di chi fa dei sogni
Nel tempo che vive.
E guardo le stelle
Nella notte silente,
Guardo le stelle,
Mondi lontani distanti da me
Splendenti lucine
Misteriose ed eterne,
Come se chiedessi a loro e a me
Chi sono, che faccio, che voglio
Che sento;
Ma loro imperterrite ascoltano i cani
Abbaiare lontani
Nella notte terrestre,
E Dio se c’è, perdona
Quest’io che cerca la vita.
Orgoglio e vanità,
certezze emotive
frammiste a umori di grandezza.
Vanità e audacia,
certezze emotive
prive d’orgoglio.
Coraggio fisico,
coraggio morale,
fiducia nell’ardore
di vana iniziativa.
Sono solo
e parlo ad alta voce
con me stesso.
E trovo consolazione
soltanto nell’orgoglio.