Alle parole pesanti, alle ansie

cadute sui fogli, nei giorni

non darò seguito: lascerò ad altri

ricordare le paure, i ritorni

dei superstiti consci del miracolo.

Anche se in stati spesso precari.

Molti di loro privati dal maremoto

dei propri cari, gli aiuti umanitari

confusi o bloccati, lunghe liste di

dispersi... troppa gente disciolta

in lacrime; gli sforzi della Protezione

Civile, gli sfollati, i centri di raccolta.

Lascerò ad altri scrivere della

solidarietà, davanti al telegiornale.

A quei volti già troppo segnati, spenti

da sciacalli, violenza sessuale,

commercio di vite umane e tratta

di bambini… se smetto di bere

quel buco che c’è in mezzo al salotto

e che troppi fingono di non vedere

temo possa scomparire in valigie

frettolose; temo se ne andrà.

Rifiuto la tintarella tra i cadaveri, il rischio

epidemie; quel buco prima o poi mi inghiottirà.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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