Memento
E sogno quel giorno in cui
le labbra saggeranno il tuo sangue esule
percuotendomi come saetta
in risposta al mio cercare.
Ma forse sogno non è.
Forse è lamento di delusa sete,
voce rauca di tuono al seguito di folgore
che esaurisce i già logori feticci
allorché divampa simile a fugace fuoco
nell’allontanarsi nel vuoto del cielo.
Potesse il sognarti essere più forte della morte
Commenti
La chiusa è fantastica.
Mi ha colpito molto il modo in cui viene descritta la fugacità, del tuono, del sogno, della vita, forse del pensiero stesso.
Difficile ricordarsi di non dimenticare!
Charlie
Apprezzo molto il tuo poetare, molto gradita.
Vi ringrazio per i lusinghieri commenti che sono uno stimolo. A presto!