Mi sono lasciato andare.
I rivoli della mia bava, scendendo a valle,
bloccano soltanto pellegrinaggi di formiche.
Che mi è successo? Non saprei.
Né dove, né cosa, né quando sia iniziata o finita
qualunque cosa fosse.
L'ego è in fondo alla gola di qualcuno,
in uno dei sogni di Tesla
o in una salamoia dimenticata.
Ti lascio scegliere. 
Leggerò forte il giornale,
così capiraia vera notizia.
E, fra i peperoncini piegati su loro stessi,
insegnando il dolore, rimbomba la mente vuota
e l'ambizione di non averne altre per farsi male.
Ti lascio decidere.
Che farne di ricordi
usciti come riso da un peluche ferito
e venti solari a issare aurore come vele,
che di speciale (lo sapessero) 
hanno soltanto il fatto di dover venire.
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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