Ed ancora si chiude in crisalidi di schiuma
Che la luce che la abbaglia non la vuole più vedere
Quella conchiglia che ti misi nella chioma
Ma che cade e si richiude inghiottita dall'oceano
Quella stessa terra crespa che si spacca nell'estate
E le fronde come chiome che arricchiscono i sentieri
I suoi fiori, rosso cremisi
Su strade martoriate
Che già da bambino faticavo a attraversare
Che n'è stato di quel fiume
In quello stato senza nome
Che era il nostro amore?
Così limpido e abbondante
Ma ora secco e prosciugato
E di quel blu sopra di noi?
Non sembra più lo stesso cielo
Delle sere vuote che esondavo di lacrime
Formanti fiumi fruscianti di scemenze e fantasie
Ove tu apparivi
E sussurravi: scivola
Ed è subito lì che varcavo nei miei sogni
E sì, sognavo
E sì, scivolavo
Scivolavo su quel sadico argine seccato
Che graffiava la mia pelle e mi faceva martoriato
Prendi la mia mano, fluttua tra le stelle
Corriamo nella valle, coglierò un tulipano
Non sarai più sola, ti accompagnerò alla meta
Non sarò più solo, tu sarai la mia vita
E allora saliremo
E da lì vedremo il cielo
Ti stringerò a me
E sarò completo
E poi mi sveglierò
Dal sogno in cui ero
E tra le lacrime dipingerò un sorriso
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