Le mie donne sono sempre state di una categoria superiore perché hanno sempre corrisposto al modello  che pretendevo da loro. Presunzione ? Forse. O, forse, leggendo dentro di me sapevo di non poter pretendere di avere quelle che mi sovrastavano in tutto. Bisogna sapersi accontentare, mi ripeto spesso, ed aver coscienza dei propri limiti, che, per quanto mi riguarda sono innumerevoli. Ecco perché mi sono costruito un modello di donna che corrispondesse più facilmente alle mie aspirazioni ed alle mie possibilità. Penso di essere stato realista a sufficienza ed in piena coscienza, in quanto ritengo che esistano intere categorie di donne superiori in tutto e per tutto alla mia consistenza intellettuale, sentimentale e sessuale. Guai a credere, però, quando parlo “delle mie donne” che esse siano state cinquanta o sessanta, magari ! Forse saranno state cinque o sei in tutto ! Non perché non piacessi…anche… Forse, più che altro, perché a molte non piaceva ottemperare al decalogo dei miei desideri. Forse perché sono troppo “all’antica”, forse perché i miei difetti sono davvero imperdonabili, forse perché preferivano che io non ubbidissi a schemi preimpostati, forse…quanti forse ! Il fatto è che bisognava capirmi, si, sono un po’ strano ma non del tutto matto. Le mie donne non avrebbero dovuto mai pretendere ciò che credette la ragazza che abitava nell’appartamento di fronte al mio, sullo stesso pianerottolo, che si ostinava a voler far l’amore nell’androne del palazzo ritenendo, giustamente ma improvvidamente, che a 16 anni avrei dovuto fare all’amore ovunque, essendo alle prime armi ! Fu così che, per uscire di casa, dovevo fare un po’ di grandi manovre per non ritrovarmela di fronte, più agguerrita che mai. Non faceva per me. Le mie donne avrebbero dovuto essere eleganti, non appariscenti. Eppure, una volta che invitai ad uscire una ragazza bellissima, quando scese ed aprì il portone, provocò il tamponamento di due auto perché indossava degli hot pants rossi da capogiro (ed eravamo agli inizi degli anni ’70 !) che mettevano in mostra quello che il Buon Dio le aveva elargito in abbondanza. Il fatto curioso fu che i passanti, invece di accertarsi che non ci fossero feriti sulle auto collise, guardavano…lei. Secondo voi, come avrei dovuto sentirmi io portando a spasso lei e gli occhi degli abitanti di una città di seicentomila anime ? Orgoglioso ? Non amo nemmeno l’anonimato ma i manifesti li lascio ad altri. Le mie donne avrebbero dovuto mettermi a mio agio, sempre, anche durante la fase del corteggiamento, la più difficile per me. Sono un gran chiacchierone, uno che sembra voler spaccare il mondo, ma in fondo in fondo, sono un timido. Amo troppo e rispetto le donne da temere di poterle offendere con un comportamento inadeguato e il primo bacio, la prima affermazione di un affetto che sta per nascere, mi risulta difficoltoso. Tuttavia, a volte, a loro sembra piacere vederci imbarazzati per non dire imbranati…come me. Mi capitò, infatti, di corteggiare una bella ragazza, interprete e poliglotta oltre che bella e da cui avevo recepito, meglio, mi aveva fatto recepire, di gradire la mia corte. La furbacchiona, quando arrivavamo al momento di concludere, si tirava indietro. Stanco, per non dire esausto di quella tiritera, una sera l’attrassi a me e la baciai. Ricambiò subito ma mi gratificò di un bacio violento quasi a volermi punire per aver tardato tanto, come mi spiegò in seguito. Andai al pronto soccorso, quella sera. Il morso che mi aveva dato durante il bacio mi aveva provocato un’emorragia che non terminava più. E meno male che mi punì per un bacio dato tardivamente. Non voglio immaginare cosa mi sarebbe successo se mi avesse punito più in là, quando saremmo andati ben oltre un semplice bacio. Non durò molto, il nostro stare insieme. Le mie donne. Le mie donne si fanno sempre corteggiare e non prendono mai l’iniziativa. Sono uomo e mi piace scardinare pian piano le loro difese, mi piace dedicare loro frasi affettuose, mai melense. Vederle cedere ai miei ricatti d’amore, stupirle con nuove emozioni e situazioni. Il maschio padrone sono io ! Nel contempo mi piace che sappiano stare al mio livello nelle discussioni, che sappiano ribattere, ma che alla fine si diano per vinte o che fingano di esserlo. Non come quella ragazza, intelligente e silenziosa che trovai, sepolta anch’essa dalla polvere, alla biblioteca universitaria. La invitai ad uscire con me. Non mi rispose nemmeno. Quella sera fui letteralmente sorpreso, quando, aprendo la porta d’ingresso, me la trovai davanti, pronta ad uscire per una seratina. Feci tutto da me, parlai, ballai, la intrattenni pensando che quel suo silenzio fosse frutto di chissà quale trauma esistenziale. Certo era difficile e complessa quella situazione. Era bella, però. Almeno quello ! Solo che di parlare….niente. La baciai, convinto che fosse colpa del mio fascino se non riusciva ad articolare alcuna sillaba. Accettò e ricambiò il mio bacio con passione. Finimmo a letto e nelle more della passione, nemmeno un mugolio né una parola di gradimento. No, non era per me, decisamente. Però, le mie donne, non mi hanno mai considerato un dongiovanni, di quelli che preferiscono le donne oggetto. Sono rimasto amico con tutte e spesso facciamo delle rimpatriate. Ovviamente, ora che sono sposato, è cambiato il modo di approcciarsi, tuttavia mi piace sentirmi dire che non si sono mai sentite trattare da donna oggetto, da me. La testimonianza, ahimè, proviene da una di esse, che, sconfitta da una brutto male, lasciò detto ai suoi di avvertirmi dopo la sua morte. Cara amica, non ti scorderò mai ! Le mie donne sono state per me un soggetto, il soggetto e non l’oggetto. Perché, mi guardavano, mi soppesavano, mi valutavano e poi, ma solo poi, mi sceglievano. La verità, cari maschietti, è che tutte le donne sono così, sono superiori alla nostra superficialità, al nostro essere galletti e imbroglioni. Loro hanno piena coscienza di ciò che fanno o vogliono fare. E se lo fanno, hanno già la consapevolezza di ciò che avverrà. Mentre noi maschietti…beh, noi…al di sopra della cintura dei pantaloni, non riusciamo a far librare il nostro cervello. Qualcuno, come il mio autorevole prof di anatomia, soleva dire che le donne ragionano con l’utero. Aveva ragione ! Le donne ragionano con l’utero quando devono partorire gente meschina del suo calibro. Ovviamente, quando tornava a casa era dipendente in toto dalla moglie, che io conoscevo bene ! Ho detto, conoscevo…e nient’altro !

Di proposito, ho voluto descrivere le mie donne, di come le avrei volute, ponendole in una sorta di sitcom simil americana. In effetti ho voluto, ho tentato di ricordarle con simpatia e rispetto. Il rispetto che si deve a chi è migliore di noi. In fondo, noi uomini, siamo o no, nati da una costola delle nostre donne ?
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Commenti  

nabrunindu
+1 # nabrunindu 28-07-2015 16:02
bravo! piacevole lettura, gustosa come un gelato alle quattro di sera. io aggiungo solo una cosa, le donne? bè, sono belle!!!!!grazi e bronson,
Giò
+1 # Giò 29-07-2015 19:11
Encomiabile, Uomo!!...
Non tutti gli uomini riescono a parlare come hai fatto tu, sopratutto ad esserne convinti!
Solo quando c'è confronto alla pari c'è feeling tra uomo e donna.
Ciao... macho!!
Maria Rosa Schiano
+1 # Maria Rosa Schiano 29-07-2015 23:53
Veramente una gran penna la tua, un racconto tutto da assaporare, dall'inizio alla fine.
Le tue donne, come sono state..come le avresti volute...la realtá...il sogno...
Ti si legge sempre con piacere, tutto d'un fiato...
paolo di cristofaro
+1 # paolo di cristofaro 30-07-2015 21:39
racconto piacevole con bellissime considerazioni! complimenti!

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