Moderni suoni lambivano i tavoli quadrati di quel bar,
ostello del pensiero,
rifugio dell'eternità.
Erano momenti nuovi che mi atterrivano
che mi rendevano estraneo
in quel loculo morente della vita.
Non sapevo districarmi da quel labirinto
di tavoli e sedie
di persone troppo comuni,
lascivi esseri dal senno scomposto in troppi frammenti
perché io possa comprenderli,
nella logica esilarante
che mi sono costruito su di colui che vive.
La morigeratezza che avevo perseguito
era per me sinonimo di una forma essenziale,
inscindibile dal sublime
unica via attraverso cui si può fuggire
dell'ipocrisia del vivere,
triste suicidio del non lasciarsi morire.
ostello del pensiero,
rifugio dell'eternità.
Erano momenti nuovi che mi atterrivano
che mi rendevano estraneo
in quel loculo morente della vita.
Non sapevo districarmi da quel labirinto
di tavoli e sedie
di persone troppo comuni,
lascivi esseri dal senno scomposto in troppi frammenti
perché io possa comprenderli,
nella logica esilarante
che mi sono costruito su di colui che vive.
La morigeratezza che avevo perseguito
era per me sinonimo di una forma essenziale,
inscindibile dal sublime
unica via attraverso cui si può fuggire
dell'ipocrisia del vivere,
triste suicidio del non lasciarsi morire.
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perché io possa comprenderli,
nella logica esilarante
che mi sono costruito su di colui che vive.
La morigeratezza che avevo perseguito
era per me sinonimo di una forma essenziale,
inscindibile dal sublime
queste 2 strofe sono a mio avviso troppo prosastiche e rovinano un poco il ritmo della poesia. Poesia interessante e particolare per il tema trattato.