Io,
ammanettato ai ricordi amari,
a quei dolori che sprizzano dai pori
che subdola magia vorrebbe sublimare,
silenzio vero chiedo a questa notte.
Stelle!
Stelle nella volta imbambolate,
non mi guardate con perplessi occhi!
Smettetela col gioco estroso delle luci
e coi rumori dall’infinito vago.
Non lo capite?
Non è il mare, questa volta,
e neanche il bianco di un sorriso dolce,
il rosa altero di boccioli viziati
o la controfigura dei vent’anni.
Qui,
in questa stanza in cui non trovo sonno
v’è teoria di volti in processione.
Sì, adesso, proprio adesso,
nell’ora in cui domesticare il corpo
e sfarinar la mente sul cuscino...
Commenti
un ripeter di parole estrose e confortevoli
un amore da tener stretto e non lasciarlo cadere..
Beata lei che è così amata!
Bravo Aurelio!