Calpesto da sola
il linoleum scuro
della metro.
I treni passano veloci
nell’aria smarrita della sua ragnatela
e le storie di ieri
accompagnano i viaggiatori
nella corsa sofferta
di una giornata appena spezzata.
Ascolto le voci distratte…
Raccolgo i pensieri
di chi accanto a me
insegue in silenzio
un sogno segreto.
rosa al tramonto sul mare
luci appena accese...
Sera d'estate...
il ritmo delle onde
accompagna
i miei pensieri
che girano solitari
sotto un cielo diverso...
Domani la luce del giorno
guarderà in faccia le mie paure
e in punta di piedi
racconterà una nuova giornata.
di non aver bisogno di nulla.
Quella sensazione
che mi fa amare
i sogni di una vita.
Mi sorprendo
di quello che sento
nel dolore
di un sorriso forzato
nelle urla nel silenzio.
Nascondo le paure,
respingo le lacrime
che vorrebbero scorrere
come un fiume in piena.
Non erano solo i denti quella mattina a battere,
disperati quanto il cuore: ho guardato
la luce dentro ai tuoi occhi… ho sentito
la vita scivolare via come fosse pioggia.
La tua mano, come un ramo a febbraio, diventare
fredda, e l’ho stretta con l’ostinazione di un bambino.
Ha urlato solo la mia anima… quel grido nella testa
quando viene buio ancora, e senza dar pace echeggia.
Avevi appena imboccato il corridoio giusto, che avevo
già adocchiato la finestra dalla quale saresti rientrato…
La morte mette l’abito elegante a coloro sui quali
punta il dito, lascia cenci da tenere assieme ai vivi.
Ci sono notti che mi sveglio, e getto versi
sulla carta: la mano è come se non mi appartenesse
… se non sapessi che non sono pazzo (o almeno è quel
che sostiene lo psicanalista), direi che sei tu che scrivi.
Sai
quelle giornate
quando la mente
è vuota
di qualsiasi
pur piccolo pensiero
e vorresti
che le parole fluissero
come l’acqua limpida
di un ruscello
libera
di quelle scorie
a violentare
la sua purezza.
Sai
quelle giornate…
io le vivo adesso
guardando
il mio ruscello arido.
Nemmeno un rivolo
una goccia
da poter dissetare
gli uccelli
con il loro canto d’abbandono.
Sai
è tanto triste
un nido vuoto
così la mia mente…
chissà se i pensieri
come gli uccelli
torneranno.
e ti dirà chi sei
fagli capire che il fondo
non è un abisso per te.
Non ti hanno detto mai
che i tuoi occhi
sono colmi d’amore
e che il tuo cuore è grande
immenso come il mare.
Ora lui cerca di leggere
quello che hai scritto dentro.
Un amore finito male
e una vita da dimenticare.
Fagli capire se vuoi
ti potrebbe consolare
raccontandoti di una stella
che come i tuoi occhi
disse di si alla luna.
Le mie poesie
le scrivo nella strada
con la penna dei miei passi.
Parole
che il mio incedere assorto
scandisce
e scritte nell’asfalto
con il graffio della mente.
Parole poi
spazzate via dal vento
e regalate al cielo
assieme ai miei pensieri.
Lassù…
dove osano le emozioni…
dove osano i poeti.
come un pugnale
senza un ragionevole motivo.
Penso
a quanto sia inutile
nascondere il sorriso
mentre il dolore devasta.
L’illusione di pensare
che tutto vada bene
che tutto sia a posto.
In fondo
occorre sacrificare
ogni cosa della vita.
Con l’idea di esser forti
ed andare avanti
nascondendo il dolore.
gravide di
solitudine antica
nel vento ostile
che spariglia carte
cammino in questa
densa nebbia
sotto i gelidi fili
di un tram
nell'insoluta ricerca
lungo freddi binari
di una aurora che
tradisca col suo bacio
il buio della notte...
sul vascello d’espressioni evase
tra le barre della paura,
per penetrare il tuo ascolto
con il primordiale dei sentimenti; l’Amore!
I tuoi occhi muti ascoltano
lo strimpellare di voci nuove
che fluiscono talvolta intimidite,
per il giudizio e pregiudizio …
Indugiano libere in questo A-Mare.
Il timone delle emozioni,
volge verso te, la meta
per carezzarne l’anima…
In attesa la speranza mira
il temerario istinto
che incoraggia il viaggiare oltre.
Assieme sminuiremo,
le dolenzie di anime intimorite
da questo amore, prostrato
al sonar di ricchi metalli
che occhi fan brillar
quasi più d’ogni Dea.
Sono il marinaio, lo scrivano
di rotte sconfinanti della notte.
Giungo a te Poeta e non,
a chieder man forte
per donare all'uomo,
il coraggio del sognare ancora!
A disincantar evenienze
è un corpo in volo
fra tenebre a sonno lieve,
rem, ove sognar allunga ore alla vita..
Pensier a mutar in solitudine
ove la morte attende il risvegliar del sole,
bacio al giorno e all'altro
finchè luce appar alle pupille.
Inverno ad allungar il sonno,
percorso statico ove freddo e
letargo ad unisono,
van ad hibernar gloriosi.
Sonno a declinar ogni volere,
ad energia di ritorno fra
primavera ed estate.
Dormano pennuti e tartarughe,
dormano ogni specie di animale e
l’uomo s’alzi allegro se il giorno,
nasce povero di luce e con brevità d'ore
il buio avvolge lo spazio.
Dorme la fanciulla con amori
ad incontri brevi e
l'inverno anche il cielo dorma.
Al calar della sera assonnati sogni
son rami spogli di vegetazione,
ma, nelle case l’amor unisce i cuori,
famiglie a vibrar ad union di sentimenti.
L’inverno è lungo e le
famiglie al tepor di un focolare
parlano e con amor sorridono!