All’ albero
il suo cammino .
Le foglie verdi , carnose ,
rigogliose , ombreggiate .
I frutti dolciastri , succulenti , fertili .
I rami spogliati
resilienti alla neve
e poi di corolle rosa al primo sole.
Così il mio cammino .
Ogni anno
fiorisce , sfiorisce e rifiorisce
a seconda della mitezza delle stagioni,
con la cura,
la gravosità , l’armonia e la benevolenza del
viaggio .
Sarà che il mondo
m'inquieta,
tutto ciò che accade .
Sarà che non riesco a riordinare i pensieri
programmare il domani,
sognare .
… era semplice prima ,
era semplice persino la pioggia
era semplice stare sul gradino al sole
scompigliarsi con il vento,
passeggiare per i campi ,
stringersi le mani ,
fare l’amore .
…questo tempo inquina
i cuori
si gela fuori,
non è abbastanza ?
come puzzle per creare elisio
infranto in uggia etra,
dove astratto magenta permanente dell'istante che incorre nel bigio
corrompe insigne
lo strido dello squarcio
spargendo suspense
come pigmenti
di gocce d'amore e fiducia
nel lungo boulevard
della mia vita,
per raccogliere fedele
frammenti di argilla cotta
inflitti nei manrovesci dei disinganni
a rapportarmi con la edulcorata realtà
orientandomi inversamente
uscendo definitivamente
dal seno dell'illusione ottusa
di raggiungere un saggio traguardo
al fine del viale
dopo arduo affanno,
quando invece prima
dell'arcata iniziale marcia
avrei dovuto
rottare in orizzonti più rosei
ponderando con alacre maestria
una gloria più accessibile
da abbracciare
consapevole di ottenere
per allietarmi
nel recinto della quiete,
che non avrei dovuto abbandonare
per rincorrere le brillanti stelle
nel firmamento del certo infinito
incognito discusso
in sub iudice dal mio animo
in costante preda
da quelle folate contraddittorie
tra sogno e ragione
a farsi guerra,
per vincermi in fine consumata
dai rimorsi e sensi di colpa
di quel che poteva essere
e non è stato
per aver preso
la direzione del sopravvento
sussurrato a gran fiato
all'orecchio della mia impulsività,
nel coronare cieca
la ricerca terminale
in un sorriso di sogno
da stringere tra le mie braccia.
Osservo la nebbia nel suo fiorire
avvolgere vecchi lampioni spenti,
abbandonati all'incuria dei tempi.
Ed ecco un pensiero si fa strada,
dopo innumerevoli lucide fatiche
qualcosa potrebbe offuscare mente
in lesto andar nel divenir assente.
Allora lustro ricordi ricalcando passi
ricucendo lembi strappati dalla sorte
per spartirli con le ombre della sera
nel percorso d'un lucido crepuscolo.
Attendo con ansia ancor crescente
giunga notte ad ammantar ferite
che ancora bruciano nell'anima
e giungere all'alba ritrovando luce,
rinnovando ore spensierate di vita
senza strappi o pezze ricucite con aghi
che si torcono fino a graffiare il cuore.
il tuo volto,
come statua di sale,
rosa bruciata dal vento.
Ho creduto in quello spazio senza tempo,
in quell'assoluto momento,
che ti lascia senza fiato
e di vivere ancora,
di respirarti ancora.
Per poi respirare il quiete abbraccio della speranza.
Per me che ho vissuto, un istante da poeta.
Per me che vivo, una vita da sognatore.
In questo umile spoglio
Di giorno sorrido
Rifletti
Non a parole
Non con voce, ma sospiri...
Che siano veloci
O rilassati
Rumorosi
O delicati
Poi gridi
Il dolore si sprigiona
Urta le porte sacre
Del tuo sorriso
Si aggrappa
Strappa e modella
Poi...più niente
Occhi vuoti
Di chi più non può perdere
Amami
come il tuono ama il cielo
quando d’inverno inquieta
le nostre teste.
Se con semplici occhi
conti centinaia di luci e piloti le ramificazioni
sbatti le palpebre e ti perdi nel mare che tutto sorregge .
Allora amami
con immenso amore
e abbi cura di ogni singola goccia
per questo nostro stare insieme.
C’è meraviglia in ogni cosa .
-Poi verrà il cielo chiaro
e saranno nuvole senza suoni .
lamina d’acciaio che ben ti presti
ad insinuarti dentro di me
Ancor più bello è vederti rubina
solcare questo immenso dolore
baciare ogni atomo di me
Bello è sentirti sussurrare
quanto solo tu mi ami
e quanto egoisticamente mi vorresti
Solo tua
E poi io ripenso al sollievo che ti segue
al dolce e pungente sapore
della tua lama sulle mie labbra
quando assaporo il dolore portatomi
via da te
Ma come posso vivere
una vita senza questo
quando solo tu capisci
il senso di oppressione
di dolore e solitudine che circonda
il mio cuore.
Se al tatto sembri tanto fredda e dura
come per incanto mi tocchi e liberi
di questo agghiacciante Vivere.
Ottobre a colorar paesaggi
terra ad emanar profumi intensi,
e riempir nari e polmoni.
Ciclamini, foglie e ghiande,
mosaico a tappezzar i sottoboschi.
Ottobre il tintinnar delle castagne,
orchestra a tonfo d'allegria
un scoppiettar gentile.
Viali illuminati di colori,
e strade viscide, fangose
pioggia a marcir la verde estate,
in cadenza di fogliame,
piume al vento a farsi cullare.
Ottobre, malinconici pensieri
ricordi ad andar in altri autunni,
ove il cuore inciampa e torna indietro,
ai tempi d' amor e affetti,
ove lieto lo sguardo espandeva
su chi ieri è andato altrove.
Nostalgici autunni
avete perduto foglie, parenti e tante genti.
Oggi rinasci nuovamente, festoso e colorato.
Ottobre ogni anno arrivi e dilegui
come gli amori mancanti!