All’ albero 

il suo cammino . 

Le foglie verdi , carnose ,
rigogliose , ombreggiate .

I frutti dolciastri , succulenti , fertili . 

I rami spogliati

resilienti alla neve 

e poi di corolle rosa al primo sole. 

Così il mio cammino . 

Ogni anno 

fiorisce  , sfiorisce  e rifiorisce  

a seconda della mitezza delle stagioni, 

con la  cura, 
 la gravosità , l’armonia  e la benevolenza del

viaggio

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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Sarà che il mondo 

m'inquieta, 

tutto ciò che accade .

Sarà che non riesco a riordinare i pensieri 

programmare il domani, 

sognare .

… era semplice  prima , 

era semplice persino la pioggia

era semplice stare sul gradino al sole 

scompigliarsi con il vento,
passeggiare per i campi , 

stringersi le mani , 

fare l’amore . 

…questo tempo inquina 

i cuori 

si gela fuori, 

non è abbastanza ?

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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Il nunzio saluta il Marzo
Che scende dal monte
Tra i pertugi della speranza
Che lascia aperte le porte del perdono
Sembra tutto così ameno
Persino le profondità si commuovono
Al tuo chiaror, O dolce fieno
Il bue saluta e i pargoli suonano
Che sembra tutto così ecclatante:
Il tenue canto della primavera
Per tutta la regione confinante
Così che l'amore e la canzone vera
Lasciano un solo istante tanta ragione
All'Allegria onesta della luce mera.
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Profilo Autore: Fone  

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Colleziono onde di lembi cobalti,
come puzzle per creare elisio
infranto in uggia etra, 
dove astratto magenta permanente dell'istante che incorre nel bigio
corrompe insigne
lo strido dello squarcio
spargendo  suspense
come pigmenti
di gocce d'amore e fiducia
nel lungo boulevard
della mia vita,
per raccogliere fedele
frammenti di argilla cotta
inflitti nei manrovesci dei disinganni
a rapportarmi con la edulcorata realtà
orientandomi inversamente
uscendo definitivamente
dal seno dell'illusione ottusa
di raggiungere un saggio traguardo
al fine del viale
dopo arduo affanno,
quando invece prima
dell'arcata  iniziale marcia
avrei dovuto
rottare in orizzonti più rosei
ponderando con alacre maestria
una gloria più accessibile
da abbracciare
consapevole di ottenere
per allietarmi
nel recinto della quiete,
che non avrei dovuto abbandonare
per rincorrere le brillanti stelle
nel firmamento del certo infinito
incognito discusso
in sub iudice dal mio animo
in costante preda
da quelle folate contraddittorie
tra sogno e ragione
a farsi guerra,
per vincermi in fine consumata
dai rimorsi e sensi di colpa
di quel che poteva essere
e non è stato
per aver preso
la direzione del sopravvento
sussurrato a gran fiato
all'orecchio della mia impulsività,
nel coronare cieca
la ricerca terminale
in un sorriso di sogno
da stringere tra le mie braccia.

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Profilo Autore: Laura Lapietra  

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Osservo la nebbia nel suo fiorire

avvolgere vecchi lampioni spenti,

abbandonati all'incuria dei tempi.

Ed ecco un pensiero si fa strada,

dopo innumerevoli lucide fatiche

qualcosa potrebbe offuscare mente

in lesto andar nel divenir assente.

Allora lustro ricordi ricalcando passi

ricucendo lembi strappati dalla sorte

per spartirli con le ombre della sera

nel percorso d'un lucido crepuscolo.

Attendo con ansia ancor crescente

giunga notte ad ammantar ferite

che ancora bruciano nell'anima

e giungere all'alba ritrovando luce,

rinnovando ore spensierate di vita

senza strappi o pezze ricucite con aghi

che si torcono fino a graffiare il cuore.

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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Natura ritemprata 

ecco una goccia, eccone due ,

 ecco un tuono , eccone due.

Un canto di pioggia

ondeggia alle foglie 

 cade alle radici 

 penetra fin dentro le viscere.

si dissolve 

s’imperla di suoni e danza

d'arcobaleno  sul mare .

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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Scorgendo nell'increspato mare d'inverno,
il tuo volto,

come statua di sale,
rosa bruciata dal vento.
Ho creduto in quello spazio senza tempo,
in quell'assoluto momento,
che ti lascia senza fiato
e di vivere ancora,
di respirarti ancora.
Per poi respirare il quiete abbraccio della speranza.
Per me che ho vissuto, un istante da poeta.
Per me che vivo, una vita da sognatore.
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Profilo Autore: Vincenzo Russo*   Socio sostenitore del Club Poetico dal 29-11-2022

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Siedi 
In questo umile spoglio
Di giorno sorrido
Rifletti
Non a parole
Non con voce, ma sospiri...
Che siano veloci
O rilassati
Rumorosi
O delicati

Poi gridi
Il dolore si sprigiona
Urta le porte sacre
Del tuo sorriso
Si aggrappa
Strappa e modella
Poi...più niente
Occhi vuoti
Di chi più non può perdere
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Profilo Autore: Valentina  

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Amami 

come il tuono ama il cielo 

quando d’inverno inquieta 

 le nostre teste. 

Se  con semplici  occhi 

conti centinaia di luci e piloti le ramificazioni 

sbatti le palpebre e ti perdi nel mare che tutto sorregge .



Allora amami 

con immenso amore 

e abbi cura di ogni singola goccia 

per questo nostro stare  insieme. 



C’è meraviglia  in ogni cosa .


-Poi verrà il cielo chiaro 

e saranno nuvole senza suoni . 

 

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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Panchine
che odorano di legno
bagnato
e le luci
delle strade mie

vorrei solo mi lasciassero andare
verso quei tratti dell'immaginario
di rugiada e pioggia.
A riscaldare i piedi tuoi scalzi
di lenzuola e poesie.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Restai sola
nel primo mattino,
nella serenità di un filo
tra gli alberi, stesa.

Sapendo che di ritorno
lei, nel cielo d’un caffè
tra le pagine di un libro,
mi avrebbe ripresa.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Veglia: L'alba ritorna con la sua oscurità
La terra è addormentata, ancora 
Oppressa dall'autunno
Il cimitero si erge come una città
Con calde candele che fanno da faro 
Fiumi cenerini scorrono con affanno
Traghettano con carontica calma i detriti
Su essi si stirano e si ritirano depressi
Gli argini infreddoliti e le acque infestate
E osserva i loro passi un cielo torvo
Gravido di pioggia
Pesante come massi
Scheletri di case sorgono dal mare grigio
Come barche mai pronte a salpare
Come bare ci si posano i corvi
Alberi caduti come cavalli in battaglia
Portano i segni di pesti e tempeste
E io, con la nebbia alle caviglie
Soffici catene che mi stringono i nervi
Passeggio, con far triste, tra i pianti
Con la testa poggiata nelle vesti di seta;
Questa è la vestaglia, col color delle conchiglie
Questo è il velo con cui copro il mio corpo
Questi i guanti, bianchi come la neve
Passeggio, con far triste, tra le piante
La pioggia i loro resti non li disseta
E provo io con le mie lacrime vermiglie
Ma il sangue non fa bene a chi beve
Dove andrò ora con questa veste linda?
Il fango e gli stagni la renderanno un cencio
Come salverò il mio corpo intatto?
Non lascerò che i corvi lo divorino
Passeggio, con far triste, oltre il ponte
Io aspetterò il mio sposo in cattedrali abbandonate
L'acqua santa mi disseterà nel giorno
Di notte io riposerò su marmo freddo e avrò conforto sugli altari sconsacrati
Perché lì sarà, nel buio, che il cielo si aprirà
Carri di fuoco annunceranno le mie nozze
Le vesti del mio sposo varcheranno i nubifragi
E gli angeli mi faranno da damigelle
Sulla terra i suoi piedi daran vita ai manti morti dell'autunno
Tante foglie faran fiore
Gli alberi torneranno forti con frutti nella chioma
I maremoti cesseranno sulla costa
Il cielo si desterà dal coma, come d'estate
E blu sarà
E il terreno tornerà come morbida porpora
Mai più turbamento tra la terra.
Vieni, sposo, la mia lampada è accesa
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Profilo Autore: Ealain  

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Quant’è bello tenerti fra le dita
lamina d’acciaio che ben ti presti
ad insinuarti dentro di me

Ancor più bello è vederti rubina
solcare questo immenso dolore
baciare ogni atomo di me

Bello è sentirti sussurrare
quanto solo tu mi ami
e quanto egoisticamente mi vorresti
Solo tua

E poi io ripenso al sollievo che ti segue
al dolce e pungente sapore
della tua lama sulle mie labbra
quando assaporo il dolore portatomi
via da te

Ma come posso vivere
una vita senza questo
quando solo tu capisci
il senso di oppressione
di dolore e solitudine che circonda
il mio cuore.

Se al tatto sembri tanto fredda e dura
come per incanto mi tocchi e liberi

di questo agghiacciante Vivere.
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Profilo Autore: Valentina  

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Risultato immagine per autunno

Ottobre a colorar paesaggi

terra ad emanar profumi intensi,

e riempir nari e polmoni.

Ciclamini, foglie e ghiande,

mosaico a tappezzar i sottoboschi.

Ottobre il tintinnar delle castagne,

orchestra a tonfo d'allegria
un scoppiettar gentile.

Viali illuminati di colori,

e strade viscide, fangose

pioggia a marcir la verde estate,

in cadenza di fogliame,

piume al vento a farsi cullare.

Ottobre, malinconici pensieri

ricordi ad andar in altri autunni,

ove il cuore inciampa e torna indietro,

ai tempi d' amor e affetti,

ove lieto lo sguardo espandeva

su chi ieri è andato altrove.

Nostalgici autunni

avete perduto foglie, parenti e tante genti.

Oggi rinasci nuovamente, festoso e colorato.

Ottobre ogni anno arrivi e dilegui
come gli amori mancanti!


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Profilo Autore: Adele Vincenti  

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La notte il fiume

le onde i gridi.

Gelida è la tristezza

più freddo il fango

una fatica per raccogliere

i ricordi di una vita…

Posso solo lasciar

ferma la penna

e permettere

agli angeli

di ricostruire.

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Profilo Autore: Fone  

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