Mi commuove
questo flebile profumo d’arancio
mentre resisto immobile
ad un tempo che non posso trattenere.
Mi commuovo
negli angoli nudi dell’anima,
quando la pelle incontra la paura
e rinvengo che tutto si disperde,
facilmente, come un respiro.
Dentro me la Parola grida
e mi commuove…
E questo raggio di sole, abbraccio
a me, a noi, inermi ed impotenti
in questa clausura, mi commuove.
E penso a terra arida, fredda,
senza più mani da stringere
e mi emoziono…
Vedrai solchi dipinti sui sorrisi,
capelli sbiaditi dalle primavere.
Mi vedrai invecchiare…
Sarò albero curvo, fiume che secca
roccia che sgretola.
Ma la mano tremante
saprà ancora darti carezza e, sempre,
gli occhi scruteranno i tuoi pensieri.
La mia estate è finita,
questo autunno è ancora dorato,
m’abbeverano i tuoi giovani sorrisi.
Al sopraggiungere dell’inverno,
lo so, stringerai la mia mano
per accompagnarmi nella notte…
Eravate giovani
a guardare il mare
e di notte contavate le stelle
tu sognavi di regalarle il mondo
mentre lei chiudeva gli occhi
e sognava di te.
Un amore è per sempre
non muore mai
nemmeno se finisce il mondo
e neanche il vento
può rubare i cuori
di voi innamorati dell'amore.
Anche in tempi così duri
che vorrebbero fare dimenticare
non si placa il sentimento
e come una forte tempesta
abbatte tutte le barriere.
Eravate così belli quel giorno
con il mare che ascoltava
i vostri desideri
ora un pò di rughe
non nascondono i ricordi
un amore è così!
Per sempre
con quegli occhi che osservano ancora il cielo
e lei che sogna sempre di te
e non basta un male
a fare finire tutto
c'è l'amore che guarisce le ferite.
Stanotte è nato ancora un fiore
nel vostro vecchio giardino.
le note volano via
e mi sono ritrovo da sola.
per affollare i pensieri.
dire è finita
ascoltando il rumore del silenzio
l'anima vola lontana
nei pensieri che urlano.
immaginando quel leggero fascio di luce
che mi avvolge,
cammino sospesa nell'aria
dentro la luce
senza toccare la mente
momenti in cui la mente...
Non esiste
penso alla mia vita,
penso che rifarei tutto,
anche gli errori
che mi hanno fatta crescere
piangere e cambiare.
dove dico addio...
ieri, oggi, domani, sempre
di quello che sono e che sarò
o che sarò diventato
sono l'uomo e la donna in divenire
sono l'attimo presente
sono il qui e ora
e sono l'eternità di sempre.
Secondo dopo secondo
ritorno sempre primo
comincio con le news il ritmo del mattino
io sono il tempo sulle tue tempie
il bimbo di ieri
l'uomo di oggi
il vecchio che sarò
orologi stinti su vecchi comò
quasar e lampi magnetici
fulmicotone
sono la tua, la mia generazione
sono Carosello, sono il Pianeta Papalla
la Carmencita, John Travolta che balla
sono forse un Medioevo precoce
dove quasi più nessuno ha la sua voce?
Bisogna urlare allora per farsi sentire
in questa giungla di rumori...
E canto e danzo con disperata allegria
"La vie en rose" di e con Grace Jones.
ora penso, ma penso per altri.
Stanca mente ricolma di nozioni,
stanca mente sola nel tempo,
nell'evolversi dei tempi.
Vivo fra gli altri e con gli altri,
odio, dolore e amore
sono le vie inconsce
per le menti altrui.
E vagare nel loro pensiero
senza trovare che disperazione,
il vuoto del nulla non ha alcun amico,
se non la pazzia e la mente sola.
La mente è la vita,
il pensiero che scorre:
come l'acqua dei fiumi soggetti alle piene
invade gli altrui terreni
per nutrire altre terre
e da esse trovare un senso di vita
attraverso la vita.
Le lacrime dei poeti
non possono morire
asciugate dal vento
o accartocciate
fra le pieghe della pelle.
Le lacrime dei poeti
non possono morire;
sono stille di ghiaccio
che il calore della passione
scioglie su fogli bianchi di farfalle.
Le lacrime dei poeti
non possono morire;
sono l'inchiostro
dell’anima
che si libra leggera
nel vortice delle emozioni.
Le lacrime dei poeti
non possono morire
quando graffiano la pietra
con il soffio delle parole.
Sogno di dipingere
le storie infinite dei giorni
che passano,
i volti sconosciuti
che mi sfiorano ogni giorno.
Sogno di dipingere i sorrisi dell’infanzia e i
profumi della terra calpestata
e le onde del mare all’orizzonte.
Sogno di dipingere lo sguardo di mio padre
quel giorno lontano.
Sogno di dipingere i colori della vita
e le correnti dei fiumi
che trascinano
impetuose
le stelle
della notte.
in prima linea,
Basta,
me ne vado via.
Non è una resa ma
desiderio acuto
di solitudine.
Sola con me,
far chiarezza
a dubbi, confusione.
Cercarti senza sapere
ancora chi sei...
Voler essere piccolo,
quasi invisibile,
come la coccinella,
il fiordaliso,
il pettirosso.
Secerne un succo di prigionia
- acido -
questo silenzio dentro me.
Immerso in schiume di vita,
una volta mi parlavo più spesso
senza guardar dalla finestra il fuori.
Non ascoltavo i sospiri dei vecchi
o gli schiamazzi di chi pensava
che i vecchi non esistevano.
Dovrei rivisitarmi con cura,
spazzolare i persistenti dubbi,
ripianare zolle mai coltivate,
accendere luci nascoste.
E guardar dalla finestra il fuori,
ascoltare i sospiri dei vecchi
o gli schiamazzi di chi pensa
che i vecchi non esistono.
(Al tempo del coronavirus)
Tra le mani il niente
se non la speranza
di gocce frammentate
sgorgate dalla sapienza
e da assimilati tomi
di qualche romito vate
che dall’alto dell’olimpo
sputa sentenze
restando a debita distanza.
A loro la priorità
del diritto alla parola
e a noi poveri artigiani
l'illusione della parvenza
che tutto debba finire
così come è cominciato.
Non prendete atto
di queste mie parole
sono solo lo sfogo
e non la pretesa di un richiamo
per l’incontrollata paura
di quello che ci vive intorno.
La paura del subdolo
è la peggiore
lo è da sempre stata.
Allora non resta
che impadronirci di quel tempo
dando voce alla resilienza
per rinascere migliori.
Ridi ridi ironico pagliaccio
col tuo vestito dai mille colori:
d’improvviso il tuo viso di ghiaccio
e fai ammutolir tutti i signori.
Fai divertir grandi e piccini
con le tue smorfie, i salti, le moine:
si divertono un mondo i bambini
tra balzi mimiche e canzoncine.
Piange piange il mesto pagliaccio,
una lacrima scende sul cerone:
dal viso al pianto, rimane di ghiaccio
in un attimo cambia l’espressione:
Simbolo della gioia e del dolore,