Specchi delineano i percorsi
di noi, raccolti e mascherati:
nel nostro guscio assaporiamo morsi
d’esistenza,giammai appagati.
Disegniamo sulla lavagna
della mente figure universali
e il tragitto che ci accompagna
alla meta, in un batter d’ali.
I disegni tracciati e scolpiti
in noi, originali architetti
di sogni e aneliti mai sopiti
di amarezze e dolori che non t’aspetti.
La geometria della vita
così veloce e fugace
come uno schioccar di dita
tra frastuono e pace.
Verso l’agognata meta
di ragione e istinto
scriviamo una storia segreta
con parole o con un dipinto.
Sentirsi trasportati
in cerchi concentrici.
Cadere nell'obliquo
trasversale di un imbuto.
Costretti a mostrare
parti di sé
per violenza o libertà,
ma non tutto
verrà detto
come promesso funereo
che sbottona il suo
ultimo respiro.
Porte scorrevoli,
primo piano
all'improvviso:
l'intoccabile
deve vivere
nel suo dormiveglia
pena la cerchia
autodistruggerà
la sua membrana
di illusorio
Shakti e Shiva
accompagnano
ogni cammino
ogni alternanza
del destino
nel grande libro
di ogni istante
Riesco a sentire i tuoi pensieri
crepitare col camino,
e ti sento che mi leggi (dentro)
mentre ti rilassi sul divano
con un bicchiere di vino.
Fuori dalla finestra un uccelletto
raccoglie i tuoi pensieri.
Si posa sul bracciolo,
e la mia sedia torna a dondolare.
Sulla tristezza di ieri.
Ora
lascio scorrere
piano la mia vita
così come scorre piano
l’acqua di un ruscello
priva di quell’ansia
di raggiungere il mare
che mi può portare
alla deriva
come c’è scritto
nel mio passato
e sulle bianche ali
di un gabbiano impaurito.
Non ci sarà veliero
e sentimento
che mi potrà
portare al largo
restando qui
all’approdo
del mio scorrere lento
ad aspettare l’onda
che lascio infrangere
sugli scogli
così come si infrangono
i pensieri
che solo il vento
porterà lontano.
Se fossi vento sfiorerei le
labbra al mondo, ponendovi parole buone.
Se fossi cielo avrei volato sul
deltaplano a salutar ogni vivente.
Se fossi mare, vi adagerei sull'onda
ad attraversar i mari del mondo.
Se fossi terra, seminerei i campi
di orchidee e magnolie per
profumar l'aria.
Se fossi “Eolo” soffierei
sulle corolle dei fiori e
di petali tappezzerei le strade.
Se fossi il cuore del mondo
ogni mattino vi donerei il bacio del buongiorno!
Se fossi amor ad estensione inimmaginabile
e non un sogno a svanir al risveglio
avrei dato pace al vento,
al cielo, al mare e avrei creato
barriere difensive per
scongiurar ogni pericolo.
Se fossi stata seme di pace e
di misericordia
avrei fatto nascer l'amor mondiale,
seme ad attecchir per cielo, terra e mare.
che sono le tue parole
amare e vere
che mi risuonan dentro
come dolce nettare o come fiele
piangi e pugnali il mio cuore
mi invochi con rabbia
e con dolcezza infinite.
Le parole che non ti dissi
scivolano lente
tra le mie dita
in un silenzio acerbo e avaro
le promesse le gioie
dei nostri puri cuori
se le porta via il vento
dell'abbandono.
Ma non li avete mai visti i poeti?
Così austeri e fieri
nella loro divisa multicolore
come soldati senza battaglia
sempre in prima linea
a difendere dei versi
con l’arma bianca di un pensiero.
Ma non li avete mai visti i poeti?
Così sognanti e così concreti
adagiarsi su di una falce di luna
a recidere le stelle
o inseguire un’emozione
dietro al volo di una farfalla
per scoprire la bellezza
dello scrivere d’amore.
Ma non li avete mai visti i poeti?
Camuffati nelle dure pietre delle parole
amalgamarsi al loro rumore
per contemplare il silenzio
che solo il cuore sa filtrare.
Ma non li avete mai visti i poeti?
Io l’ho visto
ammiccare
dall’altra parte dello specchio.
Anima mia stretta dai valori obbediti e mai sgarrati, ora soffocati, schiacciati, di nero colorati. Indotti da riflessi di spettri umani che di parola fanno innesto contrario aggredendo la sensibilità della mente. Non posso sottostare a tale inganno d'ignoranza.
Sono fatta di vita elaborata... io. Mi hanno sottovalutata, ma risvegliata più forte, sono pronta ad affrontare per ritornare ad amare... nel modo giusto... il mio. Esperienza... ecco ora mi è chiara ogni cosa. Ho attraversato il temporale e adesso tra i tuoni, cammino a testa alta indifferente!
Sei la colpa da scontare
Danzano freschi
tra i pensieri
i suoi piedi
nudi dentro un rivo,
di lacrime dalla mia mano si disseta
come dalla fonte
prima di accucciarsi Schopenhauer.
In silenzio scrivo.
Sei crepa in me
Scivoli dai punti di vista
a quelli
in tutto ciò
che scrivo.
Ricordati qualche volta di colare
ancora nei solchi
come acqua sui gradini davanti casa.
Solo ogni tanto, a controllare se vivo.
Sei nei passi
Nella ferocia di quel sorriso
di schiena solo
da una palpebra il tuo viso indossa
la commozione.
Resta questo cuore
per suo conto in una gabbia di ossa.
Come la famosa canzone,
oggi 29 settembre,
sono seduta in
un bar ma non
penso a te.
Penso agli amori
sbagliati, agli errori
che si fanno e
che a volte si possono
rimediare.
Un altro mese
che se ne va
mentre l'autunno
diventa più intenso,
con folate di vento
che sollevano foglie,
capelli,
ricordano
la nostra fragilità.
Amo l’autunno
quando nel cuore
batte un’anima
intrisa dell’odore del muschio
e di castagne caduche
e di variopinte foglie
che la brezza disperde
in pastelli sui viali.
Amo l’autunno
e le sue nebbie
che congiungono la terra al cielo
in una bianca stretta
che da voce solo al silenzio.
Amo il suo vestito fresco
di brina e di rugiada
dove titubanti i raggi si attardano
nel riflesso di una lacrima
zampillata dallo sguardo della notte.
Amo l’autunno
l’odore acre del fumo dei comignoli
che intreccia nell’aria
scampoli di parole
rimestate davanti al fuoco
a consumare braci di ricordi.
Amo l’autunno
quando ricama
sul pentagramma dell’anima
la sinfonia dei suoi colori
e i tessuti del cuore con fili di organza
dove si trastullano sopite emozioni
destarsi improvvise
in questa primavera… di stagione.
Come una foglia autunnale volteggio nell'aria.
In lontananza un fiore mi richiama.
Sporgendomi riesco ad accarezzarlo, ma mai a toccarlo.
Certe volte ascolto il vento;
Parla di libertà e pace.
Forse il salto dovrei farlo,
E cadere col fiore tra le mani.
ora che mi chiami
mentre il sole
ruota lento nel cielo
il pensiero
ha popolato la mente
Dove sei sera
Portami con te
portami nelle tue coperte
ubriache e senza nome
ma tinte d'insoliti colori
Portami con te
o sera
Se vuoi - anche
dove le ombre mettono radici
su morbidi giacigli
di rigogliosi fiori
Se vuoi - anche
su un pomo
in cima ad un ramo
da cui godere il tuo canto
o ad un tramonto morente
agghirlandato di rose
che se occorre
sanno anche danzare
Dove sei sera
Avvicinati dunque
e dimmelo