quelli morti e anche quelli senza speranza
Il rumore delle cesoie alleggerisce i ricordi
ormai sfocati, senza forma, senza più un nome
son morti
M’inginocchio davanti a quei resti
nessun richiamo e nessuna preghiera
son morti senza speranza di rinascita
Son morte anche le ombre che d’intanto
m’accorgevo d’aver dentro la testa
Non ricordo più neppur le voci e neppur i tocchi
son morti tutti
Accendo un fiammifero e la fiamma viva
li brucia lasciando quella polvere grigia
anch’essa senza profumo e senza nome
son davvero morti
Seppellisco quelle sagome nella terra d’inverno
saranno concime per quei bulbi selvatici
che sbucheranno in primavera
Loro avranno un nome
ma certo non il nome di chi è stato da concime.
E un giorno bussò alla porta
non aveva nome e neppur suono
busso ed entrò anzi
entrò senza chiedere permesso
pronta o non pronta
vestita o nuda, così ti trovò
profumata in sottoveste nera
i seni morbidi di pelle bianca
abbracciati da quel tessuto non tessuto
ascoltasti, parlasti, ci furono silenzi parlati
attimi persi nei pensieri nei desideri
forse solo tuoi, oppure anche suoi
salternan immagini mentali
freddi, caldi oppur da scaldar
respiro lievemente, lentamente
come in un sonno desiderato
è ora. o forse è, l'ora del risveglio
per ritrovarmi avvinghiata al tuo corpo
non nel sogno ma nel reale che fu desiderato.
s'adagiò su una nuvola
poteva così finalmete osservare
la bellezza del mondo.
Un piccolo airone
sperduto nel cielo
da giorni cercava lo stormo.
Abbandonato nel vuoto
vagò per giorni nell'infinito,
piangeva....
Perché lo han lasciato da solo
che male può aver fatto?
Un piccolo airone
spossato da quel batter continuo
delle gracili ali
chiuse gli occhi
dopo un ultimo sguardo
al piccolo mondo.....
travasano gli anni
e in questi frangenti
in cui sono avvolto dall'oblio
sento il tuo calore
è una sensazione che avevo perduto
in qualche tasca di pantaloni
arrugginiti dalle illusioni e dalle abitudini
resta incolume il desiderio
quello di tenerti stretta a me
e respirare il tuo sapore
Devo solo resistere.
Quante persone mi circondano
nel vivere di ogni dì
eppure con me sempre cammina
la solitudine in silenzio
o urlando
è la manica di ogni abito che indosso
che sia rosso, giallo o nero
la sua ombra è sempre lì
appiccicosa come il miele
Nelle profondità del mare
sulle cime innevate dei monti,
lungo le navate di chiese barocche
silente come un cancro
rosica il mio cuore lentamente
spesso senza portar dolore
Come immondizia vorrei gettarla
in certi momenti amica la sento
in lei trovo pace
posso parlare, piangere o sorridere
mai ad alcuno riferirà nulla
come un prete nella confessione
dal segreto legato
Ed ecco che assume le fattezze
di un angelo mandato dal cielo
l'aureola splendente
il canto melodico culla il mio sonno
Ma se solo una piccola foglia
dall'albero cade sul finir dell'autunno
muta in demone
dal lungo manto nero ammantata
nel suo abbraccio mi avvolge
e muoio un po' ...
Se i sogni son colori
movenze e curve dei tratti
sublimi profumi
che seguon il desiderio
molteplici accavallamenti
danno il senso del sogno
s'inchinano ad ogni passaggio
fermandosi per poi ripartire
sfogliando la terra
calpestata dal sogno
se pur colorato ha bisogno di vita.
fresca sensazione sconosciuta
accarezzi le pieghe plissettate
pesanti sui ginocchi
Dolevano un tempo
callosi nel cemento
percorsi tortuosi
salite e discese
fiato e respiro raspante
ormai è ricordo.
Il colore è quello preferito
amato e faticosamente accettato
vergogna e timidezza
l’han scartato fin dai tempi antichi.
Ora, nulla importa
nulla ti sfiora e ti blocca
calza e scivola perfettamente
quasi come la seconda pelle
raggiante e splendente il colore
tuo…è il tuo, lo è sempre stato
fu timore ed ora è coraggio.
Hai viaggiato abbastanza?
Colori di montagna
Quadrati di barriere coralline
Dove vanno le nuvole,
quando non piove?
Allegorie di misantropi,
masturbatori della natura;
la fine & lo sbocciare di un fiore,
colto per un rituale.
Antenati plasmati coi suoni,
dove sono gli spiriti guida?
Abbandoniamo la ragione,
salutate così il mediocre;
questo è un ritorno alle Origini.
Ho tanto freddo
questa sera
avvolta in un mare
di coperte
sento freddo al cuore.
La notte è lunga
da sopportare
veglierò con il buio
su me.
Sono spenta
non son io
nell'attesa di altre albe
asciugherò
le lacrime di te
di nascosto
abbracciando
il mio cuscino.
Non lo so
avevo caldo
ma ho tanto freddo
questa sera.
sorgono nell’ombra
della sera.
Lingue rosse
di candele d’avorio
disegnano contorni d’aria
sulla nuda parete.
Trasportano gli occhi
oltre il confine
e ne lasciano l’iride ammaliata,
senza sguardo.
Ed è lì, in quell’istante,
che capisci il tramonto,
la riposante coperta
del cielo.
Il suo rabbuiare
richiama forte i cuori
a un silenzio
più profondo
del respiro del mondo.
Ed io ti attendo anche quest’oggi.
Per dialogare, con sottili bisbigli,
con la parte più antica del cuore.
nel dolce silenzio
di sorrisi agli albori
sul fil del tramonto
dove, si perde lo sguardo
tra i profumi
di un’estate, già finita.
Sto in attesa
in questo viaggio
che, mi sommerge lentamente
di musica,
di vita,
rendendo ogni attimo
profondo
folle
e sempre degno d’esser vissuto.
Vorrei scrivere, si vorrei ….
ma lo schermo bianco mi osserva
muto, indifferente e scialbo
ed a stento le dita si muovono
sulla nera tastiera ….
Nera come l'inconscio
di ogni risveglio quando filtra la luce
tra le persiane che non vorrei aprire,
per non incominciare a vivere
un nuovo giorno
Nera come la paura, ronzante
sciame di vespe
ovunque si posano dentro e fuori di me,
sulle pareti di casa, sui fiori che non ho nel giardino
questa paura del non sapere
dell'aspettare senza sapere cosa aspettare
E nel fumo della sigaretta
che lentamente brucio
rito di esorcizzazione di un momento
breve come un battito d'ali,
ambisco una sentenza
conscia che non la troverò
in questo sistema assurdo,
solo vivendo con coraggio il futuro
al fine saprò ….
continuo questa triste storia,
perchè
non vorrei farti soffrire,
vorrei farti capire
i miei silenzi,
le carezze che non riesco a darti,
l'abbraccio che vorrei
ma non posso farti.
C'è tanta tenerezza
nei miei pensieri,
cè tanta dolcezza
nei tuoi confronti
ma una parola data con sentimento
non riesco a dirla.
Vorrei farti capire
la mia sofferenza,
le mie paure,
e ti lascio lacrime
senza consolarti,
vorresti il mio cuore
il mio amore
ma come posso
avere un cuore,
se non provo niente,
ho solo la paura
che tu ti lasci andare
lentamente.