Era come fosse pioggia
la luce delle stelle
sul mio corpo ferito.
L'anima non c'era
e non sapevo del suo viaggio.
Aspettavo paziente
il germogliare di fiori
sulla terra, ora brulla.
mi passava sopra il tempo.
Lungo, lungo, infinito…
Voci, come echi,
ora parlano di me:
che sono una fanciulla
tornata dal passato
per raccontare cose.
Trovata sotto un manto
gelido e bianco
da millenni racchiusa
sopra un letto di rose.
Cosa dirò del mondo che conobbi…
Fu l'amore che mi uccise
oppure l'odio...
Adesso che lo spirito ritorna,
a queste nuove genti
non voglio più mentire:
dal profeta, che stese su di me
il candido lenzuolo,
con le mani verso il cielo,
udii dire
"Tornerai quando tutto
è sul finire".
Commenti
Tutto può avere inizio nel momento stesso in cui si pensa che invece sia la fine!!!
Molto bella.
Un caro saluto
Concludo con i tuoi stessi versi "Tornerai quando tutto
è sul finire". Plauso!