Di fiumi di bava scambiata
si fan pieni i fossi:
dalle tombe dei polli
ritornano gli ossi.

E pozzi di sborre celate,
nei vicoli di carriole agitate;
e lo nasconde: che puttana l'Estate!

Ora la soglia della porta chiusa:
nera l'angoscia di pagine bianche
sui è scritto del demonio e la musa.

Così la gola si stringe,
per non fare tacere gli altri respiri:
per capirne la giostra
non ne basta l'eternità dei giri.

Così si rabbuia la mia segreta miseria.
Così mai saprò di questa cosa
che poi dicono poco seria.
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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