Melodie di cancelli cigolanti,
tram sferraglianti tra le vie,
l’ancora riposa in fondo al mare,
una lira risuona, arrugginita
un ferro da stiro nella rugiada,
un trombone arrugginito tra le note,
un ferro di cavallo porta fortuna,
la notte rivela ruggine sulla luna
ruggisce sul prato una bocca di leone
raggiunta da un lieve soffio di vento,
gronda di ruggine la secca grondaia,
una ruga nasconde la ruggine sul viso.
Affiatati da afflati profetici
affetti da ritmi frenetici,
l’affetto di un cane sdraiato
un bimbo nasce in un prato
soffi improvvisi di versi,
stili diversi di vita,
musa del canto divina
ispiri il poeta in un fiato
giraffe col fiato sul collo
afflitte, la testa tra nuvole,
un flauto si pone traverso,
afflati di suoni tra versi.
Frementi nel cuore
frammenti di emozioni,
tremanti incroci di mani
tra miti risvegli mattutini
assalito da fremiti di gioia
ascolto gemiti delfini,
onde rimbalzano tra miti,
trema la terra alle Tremiti
fremiti di luce nel cielo,
stelle frementi nel cosmo,
frena un aereo tra le nubi,
freme nell’olio una ciambella.
Con quelle linee di salita,
quei riccioli di campi in fiore,
quei muri a fresco
a circondar le frutta.
.
Le batterie di grilli esperti
nei loro amorosi richiami.
.
Più giù una striscia
d’acqua e gioco
che limita le mie imprese.
.
È il confine
superato il quale
il tempo non torna.
Perduta nell'aria
Di una festa malsana
Mentre si balla sopra
Un'unghia spezzata
Una donna laggiù
Mi guarda come
Il pensiero di una statua
Che libra splendida
Nel cielo dell'anima
Forse le piaccio
Oppure non sa
Dove posare i suoi occhi
Tristi d'amore
Cosa devo fare
Cosa devo pensare
Il mio cuore preme
Nel suo dolore
La sua tristezza
In cambio della mia vita.
e sospiri, ti fa ascoltare
la sua voce silenziosa,
piena di fiducia.
E nel quieto trasportare
di attese mai giunte,
indugi e stai in ascolto.
Richiami in lontananza
rompono la calma solo
in apparenza, e l'occhio
si riapre e fissa il buio.
Allora galoppano i pensieri,
come cavalli in corsa
lungo i pendii, ma non giungono
parole al tuo orecchio.
Allunghi la mano e stringi vento
e stelle, ormai stanche in aspettativa
del mattino.
Era un tipo sentimentale
Sapeva riconoscere le sfumature del mondo
Dietro le porte di ogni realtà
Un giorno si invaghì
Della luce di una stella lontana
Un passo per volta
Riuscì a costruire un bellissimo sogno
E a farlo volare alto nel cielo
Soltanto per lei
Una rosa splendente
Libera da qualsiasi vincolo terreno
Librava leggiadra
Verso un inesplicabile orizzonte
Un tuffo nel cuore
Lo fece sentire più vivo che mai
Per qualche istante gli sembrò
Di essere tornato indietro nel tempo
Quando tutto ciò che lo circondava
Erano i docili colori dell’arcobaleno
Quando la rosa scomparve dalla sua vista
Ritornò a essere un albero malconcio
Le cui foglie erano ormai ingiallite
La sua vulnerabilità prese il sopravvento
I desideri si dispersero come fumo nel vento
Dentro il suo cuore si mise a urlare
Poi a piangere
Finché la luce del giorno lo inghiottì
Ponendo fine alla sua mera esistenza.
scende il sole dietro ai colli,
una poesia non è gran cosa,
ci sono le rose nel giardino,
ma ci sono anche i ciclamini
e le camelie e le margherite.
Le rose sono dei Signori,
le camelie delle zie
e le margherite amico mio...
Un ciclamino non sembra gran cosa,
ma una poesia è qualcosa di semplice,
una carezza alla sera
un terrazzo di una mamma
che ti porta nel cuore
anche stasera.
Lamponi profumati sotto ai lampioni
lampi infuocati sotto il cielo
lampante la verità inconfutabile
lampeggiano i fari nella nebbia
l’ampiezza di un angolo giro
lampi di un genio preso in giro
l’ampio polmone di un fiume
lampi di luce negli occhi di un luccio
colpi di fulmine alla finestra
lampi improvvisi senza respiro.
Liscia, inattaccabile,
senza capo né coda
acquisita per necessità
come un’arte minore
che assurge maestosa
tra le cere scomparse
e le tante comparse
amate per un po’
forse perché si deve
poi raccogliere briciole
e sopravvivere alla sorte
del minimo necessario
mentre si bruciano giorni
e si imbianca ogni attimo.
Canti seducenti dagli abissi marini
affiorano in sogni romantici sublimi
ammalianti incantano giovani amanti
labbra infuocate a pelo d’acqua
ninfe del mare adagiate su scogli
custodi leali della soglia dell’aldilà
maliarde fanciulle con le scaglie
quanta bellezza in un batter di ciglio
vergini piumate tra le più amate
creature intriganti tra le onde
lunghi capelli coda di cavallo
gambe sinuose coda di pesce.