Non posso più volare stop
L'amicizia è diventata ombra stop
Dell'amore ho perso le tracce stop
Il silenzio è audace stop
Nessuno ascolta stop
Le nuvole hanno sentimenti stop
Diventerò pioggia stop
Sono felice stop
Molto felice stop
Molto molto felice stop stop stop
L'ultimo sospiro
Qualcosa accade
Scrutando l'infinito
Piccole ombre
Danzano nel cielo
Postumi di una sbronza
Senza fine
Il tempo si interrompe
I saluti son perduti
L'amore come sempre
Nasconde le sue pene
Cede il suo dolore
A un'infinità di istanti.
Che l’amore
Tra le luci infrante
Della ragione
Se potessi averne
Solo un assaggio
Una piccola porzione
Diventerei un altro
Forse un pazzo
In cerca di sospiri
E baci appassionati
Per allietare
I brividi delle carezze
Che gelosamente
Ho sempre desiderato
Chi sarà allora la prima
A porgermi la mano
Per mostrarmi la via
Dei sentimenti
Che mi hanno
Abbandonato.
Papaveri timidi
Papaveri dai petali passiti
Cade
Indisturbata
Lontana
Dal nostro letto
Le tue mani
Dispensano
Carezze
Labbra
Respiri
Poi l'affanno
Mi coglie
Impreparato
Lo so
Che mi guardi
Mentre il buio
Assorbe
L'anima fragile
Dell'acqua
Mi arrendo
Alle pretese
Del tuo corpo
Voglio perdermi
Tra i passi
Di un altro mondo.
Sopra i miei resti di cartone
Riflessi di un cuore in subbuglio
Nel cielo trafitto
Da indicibili insicurezze
Quante magnificenze
Tra le nuvole indomite dell'anima
I miei occhi scorgono l'arcobaleno
Nel dio effimero del sentimento
Infettato dall'amore
Per l'impossibile luce
Di un ragguardevole sole
Così vola via il tempo
Motivo di delusione e fermento
Invadendo dalla testa ai piedi
Il mio spirito risorto
Nell'oblio del fuoco.
vago
sotto i cocenti raggi del sole.
Arrostita la pelle
e malinconico l'umore;
un rimorso mai scoppiato;
una santità
per niente conquistata.
Ma chi è sotto terra
dorme il sonno incosciente
e non prova alcun tormento.
Ha scoperto
il divario tra pianto e riso.
Risucchiato dal cosmico nulla.
Scalda il cuore uno spiffero di dolcezza
sfiora le labbra un soffio di emozioni
allerta meteo spifferi freddi dai balcani
sbuffi di fumo da dormienti vulcani
un ratto distratto dalle note di un piffero
folate di vento fra le gambe di un gambero
trema sincera la fiamma d'una candela
uno spiffero soave accarezza la cera.
Ma non ne sono capace
Ogni volta che ci provo
Affogo i miei sentimenti
Nel silenzio del cuore
Quando per gli altri
Divento un'ombra
Perdo il valore di ogni parola
Mi sento rifiutato
Dal mondo che mi circonda
Forse è troppo
Chiedere carezze
A semplici apparenze
Nei loro sguardi scorgo magia
Invece è disincanto
Verso un dolce sentimento
Il mio spirito vorrebbe
Andare oltre il muro grigio
Che divide l'oceano dall'anima
Di ogni singola speranza.
che raccoglieva un fiore,
ed anche se forse,
era più per curiosità
che per amore,
era bellissimo
con quelle sue due
piccole manine.
Mi sono tornato in mente io
a dieci anni,
quando mio padre
mi portava al cimitero
dell'alluvione,
perché spostavo i fiori
da una tomba all'altra,
un po' per noia,
un po' per compassione...
Dei miei parenti là,
conoscevo tutto...
Vite, miserie,
e tradimenti coniugali.
Di quelli di Dachau,
invece non sapevo
proprio niente.
Nel mio inconscio
di bambino,
erano andati tutti via
volontariamente,
per cercare una vita
migliore,
lontano da quella povertà,
da quello squallore.
Non potevo neanche
immaginare che gli
uomini,
a volte,
sono peggio
degli animali,
e una tragedia si
era consumata
solo per diversità
di ideali.
Per un bambino
una rosa è bella
anche con le spine...
E' solo un fiore,
ed è bello,
indipendentemente
dal "colore"...
Ma poi, in fondo,
sto discorso per un bimbo
ha poca importanza;
semplicemente
quel bambino ha fatto
la cosa migliore,
scordarsi il resto,
e portarsi a casa
il fiore,
e fa lo stesso
se era più
per curiosità
che per amore...
L'eco di un sentimento
La cieca paura
Di un filo d'erba
Nell'immensità
Della terra
Dolore
Sospiro
Sospetto
L'incertezza dilaga
Tra gli sguardi
Dei passanti
Mi nascondo
Dietro le parole
Che ricordo
Le poche
Che mi sono rimaste
Per allietare un istante.
Il garbo di una spina senza rosa
la grazia di una pinna senza squalo
l’eleganza di un riccio scapigliato
la gioia di un ricco senza soldi
l’ordine ritrovato in una fuga disordinata
il sorriso rinato in una ruga sotto un occhio
l’incanto rinomato di una cicatrice sopra pelle
il volo leggiadro di una mosca ormai cieca
la bellezza austera di un fiore sfiorito
arte autentica la ragnatela sul soffitto
il riflesso della luna in un soffritto
generosa l’allegria di un taccagno.