Ma non ne sono capace
Ogni volta che ci provo
Affogo i miei sentimenti
Nel silenzio del cuore
Quando per gli altri
Divento un'ombra
Perdo il valore di ogni parola
Mi sento rifiutato
Dal mondo che mi circonda
Forse è troppo
Chiedere carezze
A semplici apparenze
Nei loro sguardi scorgo magia
Invece è disincanto
Verso un dolce sentimento
Il mio spirito vorrebbe
Andare oltre il muro grigio
Che divide l'oceano dall'anima
Di ogni singola speranza.
che raccoglieva un fiore,
ed anche se forse,
era più per curiosità
che per amore,
era bellissimo
con quelle sue due
piccole manine.
Mi sono tornato in mente io
a dieci anni,
quando mio padre
mi portava al cimitero
dell'alluvione,
perché spostavo i fiori
da una tomba all'altra,
un po' per noia,
un po' per compassione...
Dei miei parenti là,
conoscevo tutto...
Vite, miserie,
e tradimenti coniugali.
Di quelli di Dachau,
invece non sapevo
proprio niente.
Nel mio inconscio
di bambino,
erano andati tutti via
volontariamente,
per cercare una vita
migliore,
lontano da quella povertà,
da quello squallore.
Non potevo neanche
immaginare che gli
uomini,
a volte,
sono peggio
degli animali,
e una tragedia si
era consumata
solo per diversità
di ideali.
Per un bambino
una rosa è bella
anche con le spine...
E' solo un fiore,
ed è bello,
indipendentemente
dal "colore"...
Ma poi, in fondo,
sto discorso per un bimbo
ha poca importanza;
semplicemente
quel bambino ha fatto
la cosa migliore,
scordarsi il resto,
e portarsi a casa
il fiore,
e fa lo stesso
se era più
per curiosità
che per amore...
L'eco di un sentimento
La cieca paura
Di un filo d'erba
Nell'immensità
Della terra
Dolore
Sospiro
Sospetto
L'incertezza dilaga
Tra gli sguardi
Dei passanti
Mi nascondo
Dietro le parole
Che ricordo
Le poche
Che mi sono rimaste
Per allietare un istante.
Il garbo di una spina senza rosa
la grazia di una pinna senza squalo
l’eleganza di un riccio scapigliato
la gioia di un ricco senza soldi
l’ordine ritrovato in una fuga disordinata
il sorriso rinato in una ruga sotto un occhio
l’incanto rinomato di una cicatrice sopra pelle
il volo leggiadro di una mosca ormai cieca
la bellezza austera di un fiore sfiorito
arte autentica la ragnatela sul soffitto
il riflesso della luna in un soffritto
generosa l’allegria di un taccagno.
timide luci disegnano
con leggeri tratti di matita
i profili del mondo.
Mentre il sole
con tiepidi raggi
accarezza e bacia
le strade, i tetti,
le foglie degli alberi,
le vette delle montagne,
i mari, i fiumi
e lancia generose
manciate d'argento
sul mare
e oro
sulle spighe di grano...
ogni casa profuma di pane,
ogni nuova bocca odora di latte,
ogni risveglio si desta...
e in ogni dove
tutto si riaccende
e si illumina.
Lieto di tuffarsi
nei mattutini sfavillii,
col ventre gravido...
il nuovo giorno partorisce
buone novelle.
E di fiori
si empiono le ceste.
E di frutti
si empiono i rami.
E di amori si empiono i cuori.
Non conta
Resisto fino alla fine
Ascoltando rumori
Dopo ogni tramonto
Voci sussurrano
Sofferenza
Dentro
Corpi assuefatti
Urla di dolore
L'amore fugge
Nessun sacrificio
Non siamo più fratelli
Dov'è finita la vita
Quel respiro
Che sorprendeva
Un sogno
Nel cielo terso
Delle anime in volo
Verso melodie
Di pura innocenza.
sempre ha un cuore
usando l'arma dell'impulsività
o ai versi di una poesia!
gioiosamente irrompe.
Torna coi suoi
odori, sapori.
Porta rinascita...
e come
un fiume in piena
ti travolge.
Nell'aria ne senti
il profumo.
Con gli occhi
ne ammiri la bellezza.
Con la bocca
assapori i suoi frutti.
Nella mente
ne conservi i ricordi.
E l'aspetti
quando piove.
E la ricordi
nelle fredde
e lunghe
giornate invernali.
Sorridi al pensiero
che ritornerà...
perché
nonostante tutto...
sai che ritorna:
ritorna sempre.
Con le sue mani
aggraziate...
accarezza
piccoli germogli,
che amorevolmente
sbocciano.
Irrora profumi nel vento
per addolcire l'aria.
Con la sua
brezza leggera
fa vibrare le foglie
e tutt'intorno
s'odono suoni flautati
e languide melodie.
Canta canzoni d'amore
agli innamorati
e con eleganza
e grazia
sugli alberi
nei prati...
essa si posa.
È generosa, allegra,
spensierata e
quando ritorna
svolazza nel cielo
come un'allegra rondinella,
di buone novelle foriera.
Ritorna sempre:
col suo amore,
con la sua bellezza,
con tutta la sua gioia...
con tutti i suoi colori,
e tutta la sua vitalità.
Ritorna ovunque...
anche fra cumuli di macerie.
Fa capolino nei prati bruciati
dalle polveri da sparo.
Sboccia fra i corpi inermi.
fra i fiori eradicati e arsi
dalle bombe.
Anche dove di semina morte...
la primavera ritorna...
ritorna sempre.
piangere le lacrime dell'amore e più la guardi e più le gridi che è troppo il dolore che devi sopportare e continui a chiederle perché.... perché io che amo con tutto il cuore con tutta l'anima con tutto me stesso e che vorrei andare con lei fino in capo al mondo e dirle perdiamoci in questo viaggio straordinario che è il nostro amore e poi nel mio cuore esco sempre sconfitto e non riesco più a spiegare perché l' amore....il vero amore fa così paura!!!! ,...ma il tempo si è perso nelle nebbie dei ricordi ormai sbiaditi e nel sole che sorge si manifesta la mia devastante malinconia d'amore .
C'erano risate un tempo
che rallegravano il cuore.
C'erano risate che traboccavano
di vita.
C'era un tempo così luminoso,
un tempo nostro,
che ci sembrava il tutto
e quel tutto era solo nostro.
C'era il sole in quel tempo,
che illuminava a giorno
anche la notte .
C'erano minuti che parevano
ore.
C'erano sguardi,risate,
e corse sudate.
C'era la vita,
che intensamente andava vissuta .
Le mani, rompon l'acqua come specchio
nel continuo piovere
Il vento da man forte al crespo manto
Intravedo il recente tempo
Il gorgoglìo distoglie i fotogrammi
dal calcare invasi
Il pensiero vaga come intontito
La luce grigia dal cielo, annuvola il respiro
Vola il momento, trasportando massi
Il cuore stride per i battiti feriti, da appuntiti sassi
ridondante la tranquillità leggera del mattino
Veloce arriva il buio della sera
L'acqua illumina il poco
Prova a lavare, l'amaro sapore.
Dormi, che la notte ormai s'affaccia
Dormi, d'un sonno ch'è soffio leggero,
di sogni , ricordi e
refoli di vita da un vento di zefiro portati.
Dormi, cullata da mani leggere,
tra dita di un cielo notturno
ti avvolge una coltre di stelle.
Sogna il tuo sogno più bello,
finché la notte dura,
fin quando la polvere d'oro accarezza i tuoi occhi chiusi.
Stringi forte tra le mani il sogno
che il sogno se tu vuoi
lo sai si avvera.
Infine l'alba, sottile luce,
raggio dorato che ti riporta
il mondo.
Suoni,colori e voci tutt'intorno.
Sorridono i tuoi occhi
e la vita aspetta i tuoi passi
nel nuovo giorno.