Tu che mi vesti
col cielo dei tuoi sì,
che colori i miei crepuscoli,
che m’assaggi di silenzi,
appuntami nei tuoi sguardi
come pianto di una rosa,
aspettami sul tuo petto
a rileggere i tuoi baci.
Il tempo umilia i miei respiri,
scrive il nostro eterno oblio
col fuoco dell’immenso
ed allora dimenticami sul cuore
come un soldato senz’armi,
come bozzetto del tuo vivere
caduto in un crepuscolo d’anima.