Ti immagino che stiri,

e capisco che l’asse

che s’immagina tavola

aspetta quella perfetta.

Così m’immagino i paletti

della recinzione, con le loro

punte addolcite, scrivere

nell’intimità… della terra.

Di quel libro sottolineato

che un giorno mi prestasti.

Soffio via i trucioli come

vento tra i tuoi capelli

dal foglio, sperando lascino

l’onda perfetta delle parole.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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