Ti immagino che stiri,
e capisco che l’asse
che s’immagina tavola
aspetta quella perfetta.
Così m’immagino i paletti
della recinzione, con le loro
punte addolcite, scrivere
nell’intimità… della terra.
Di quel libro sottolineato
che un giorno mi prestasti.
Soffio via i trucioli come
vento tra i tuoi capelli
dal foglio, sperando lascino
l’onda perfetta delle parole.