Invano anche questa domenica
t'ho cercata per nominarti guida
e averti come saldo appiglio
nel mio sprofondare sempre più strenuo
ma tu, selenita indifferente
a canti che per me hai intonato
anziché incuneata nel cuore
per chieder se corretto il cammino,
stavi rintanata tra i crateri
nelle perenni dimore del senno
dove quel che è vacuo s'accumula
poi, dimenticato, freddo scompare.
Prossima alla fine provi ora
l'irato sentimento d'abbandono
che nutre il petto dei disperati;
e a riempire la stanza c'è solo
il silenzio di chi sa che il pianto
è denaro che dev'essere speso
con l'aspra parsimonia del cordoglio,
quest'oggi assente al tuo cospetto.
t'ho cercata per nominarti guida
e averti come saldo appiglio
nel mio sprofondare sempre più strenuo
ma tu, selenita indifferente
a canti che per me hai intonato
anziché incuneata nel cuore
per chieder se corretto il cammino,
stavi rintanata tra i crateri
nelle perenni dimore del senno
dove quel che è vacuo s'accumula
poi, dimenticato, freddo scompare.
Prossima alla fine provi ora
l'irato sentimento d'abbandono
che nutre il petto dei disperati;
e a riempire la stanza c'è solo
il silenzio di chi sa che il pianto
è denaro che dev'essere speso
con l'aspra parsimonia del cordoglio,
quest'oggi assente al tuo cospetto.
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