Abbracciami fino a stritolarmi
quando l’eco della notte è incessante
come clacson che diventa pazzo
nella siesta di domenica d’agosto.
Stendimi col talento di una madre
su frescura di lenzuola sorridenti
e accompagnami la nuca sul cuscino
con le mani che da un po' io cerco.
Accarezzami tra magiche penombre
mentre voglia di dormire non ne ho
se mi accorgo di potere detenere
il primato che mi fa sentire un re.
Ora che la prima luce arriva,
scortami dentro il buio della mente
e ridetta in ogni tua carezza lenta
i tempi giusti per assaporarci.
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