Poi torneremo a incontrarci,
la stazione avrà nuovi lampioni
e panchine d’argento, riflessi
di sole sui binari e cicatrici
antiche. E’ il viaggio, l’amarci,
in ostaggio le parole delle canzoni,
i cori del convento e le eclissi
delle stelle binarie divoratrici
di polveri cosmiche. E si scioglierà
l’abbraccio nel perdono al fato
e sarà il bacio una nuova partenza
verso i sensi, le sinapsi della mente,
le arterie del cuore, le verità
pronunciate con gli occhi, l’afflato
di ogni voce, la luce a intermittenza
di notte, l’acqua che torna alla sorgente.
La mente incanta le sue rotte, fragranza
alla foce di ogni desiderio, mi tocchi
in questi diversi istanti, rarità e bellezza
sono solo rintocchi dell’anima,
galleria infinita di trucchi per sopravvivere
all’urgenza della voce, croce e dolcezza
sul trono dell’amore in crono.
Ieri ho lasciato la tiara, tra il sonno
e la passione, era bordata con l’oro
delle tue latifoglie alle soglie del sogno,
non mi è dispiaciuto lasciare la notte,
questo luogo deserto.
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Complimenti e saluti.