Vuoi scrivere col corpo
un nuovo abisso di preghiera
vuoi farne l’altare delle parole
il tempio dedicato alla circumnavigazione
vuoi che c’innalziamo santi
e demoni in un solo gesto?
Nella fronte a cercare le ragioni
nel raggio dischiuso delle emozioni
a berci e giurarci che niente
nemmeno le mani saranno giunte
ma libreranno margini e magoni
nel solido strato di luce che si fonde
all’atomo dell’irrazionale.
Un corpo o due…la matematica
è un’opinione… a cui il nucleo
non chiede spiegazione.
Dopo avere scritto col corpo
il fuoco sacro delle parole
l’ellisse del talento
e il precipizio del sacramento.
Perché niente di più unisce
di questo essere nello stesso verso,
il conto degli anni che non ci siamo visti
atomi senza nucleo, elettroni
che girano a vuoto nell’ignoto
di esistenze senza destini.
E i confini che non avremo
le barriere che non saremo
nel giorno che il tuo tempo e il mio
batteranno lo stesso tamburo sordo.
E’ tardi? Forse no, ancora ti amo,
è quanto posso dirti da questo scoglio.
Il sole ci sfiorerà all’alba di domani
e domani ancora nel suo ciclo eterno
l’inferno in terra nelle chiavi del giorno.
un nuovo abisso di preghiera
vuoi farne l’altare delle parole
il tempio dedicato alla circumnavigazione
vuoi che c’innalziamo santi
e demoni in un solo gesto?
Nella fronte a cercare le ragioni
nel raggio dischiuso delle emozioni
a berci e giurarci che niente
nemmeno le mani saranno giunte
ma libreranno margini e magoni
nel solido strato di luce che si fonde
all’atomo dell’irrazionale.
Un corpo o due…la matematica
è un’opinione… a cui il nucleo
non chiede spiegazione.
Dopo avere scritto col corpo
il fuoco sacro delle parole
l’ellisse del talento
e il precipizio del sacramento.
Perché niente di più unisce
di questo essere nello stesso verso,
il conto degli anni che non ci siamo visti
atomi senza nucleo, elettroni
che girano a vuoto nell’ignoto
di esistenze senza destini.
E i confini che non avremo
le barriere che non saremo
nel giorno che il tuo tempo e il mio
batteranno lo stesso tamburo sordo.
E’ tardi? Forse no, ancora ti amo,
è quanto posso dirti da questo scoglio.
Il sole ci sfiorerà all’alba di domani
e domani ancora nel suo ciclo eterno
l’inferno in terra nelle chiavi del giorno.
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