
Viaggio lungo fiumi di silenzio
senza mai vera pace,
sbattono ali uccelli neri
osservandomi da un cielo interiore.
All’improvviso l’incomprensibile
si è fatto squarcio
parlandomi ancora
di un passato che ritorna,
mi lavora ponendomi davanti
massi da scansare
ed alte barriere da scavalcare
in un ansare a ledere il respiro.
Vorrei poter ammirare paesaggi lucenti,
monti e valli riverberate dal sole luminoso,
immergermi nel verde variegato dell’erba
ed invece m’imbatto e mi dibatto
in aure crepuscolari che mi confinano
in un tempo amorfo
dove il mio io ascolta i tumulti del mio cuore
che si dibatte tra il buio della notte
e brividi di gelo.
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