Non rubare i miei colori, non mi consumare il blu!
Usa i tuoi, per favore, apri la tua scatola di latta!
Così gridava Giò le volte che noi due si dipingeva
il cielo sulle nostre teste e il mare quasi in mano.
Alla scuola dei monelli, dei sospiri e primi sogni,
io rubavo fantasie altrui nell’attesa anch’io di averne.
Benedetta quella voglia di salvarle, quelle tinte,
d’occultarli, quei pastelli, troppo belli per finirli in fretta.
Con la scusa di serbarla per chissà quali occasioni,
l’ho tenuta fino ad oggi, la mia scatola di latta.
Bianco e nero intorno a me, è il momento ora d’aprirla
per vedere se i colori sono ancora come allora.
Commenti