Quasi un segno per chiedermi perdono
d’avermi dato accumulo d’affanni,
la carezza del mio giorno che muore
mi consegna nelle mani del tramonto.

Sembra dirmi, mentre sfiora questa cute,
che la sera finalmente sta arrivando
tutta lesta a concedere alla notte
privilegio di vedermi tutto nudo.

La carezza del mio giorno che muore
lascia il passo a sua maestà il silenzio,
a quell'ora in cui mi libero del vento
e la seta della luna io indosso.
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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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Commenti  

neveamarzo
+1 # neveamarzo 04-10-2018 17:54
Eleganza e discrezione in questi splendidi versi che tratteggiano un paesaggio che mi affascina !

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