Attimi prolungati

su frammenti di vuoto

veleggiano lentamente

su ogni cosa visibile

la luce molle della solitudine

si posa sui nostri ricordi

nel teatro del cuore

sospese fra buio e luce

fluttuano indelebilmente

tutte le mute foto

pungenti come spilli

ricordo di esistenze rifratte

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Profilo Autore: Germinal68  

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In fondo mi accontento di poco

basta il mio spazio, rifugio sicuro

per donarmi serenità interiore.

Qualche intrusione non richiesta

cerca di turbare la mia quotidianità

poi tutto si ferma repentinamente

e riassaporo la mia solitaria follia.

In fondo essere folli non sempre nuoce,

la vera pazzia è lasciarsi sedurre dal Nulla.

quel Nulla che vorrebbe ingoiarti per poi

espellerti come escremento indesiderato.

Il vero escremento è fuori dal mio spazio,

alla ricerca di un pertugio su cui spalmarsi

con fetide esalazioni in ansimante delizia.

Se riuscisse in questo suo atto finale,

il compiaciuto Nulla manifesterebbe

un sospiro prolungato e liberatorio

per l'ardua e produttiva impresa.

Meglio stare lontani dal caos e

dallo smog della vita moderna,

un salto nel passato non lontano

rimetterebbe al posto giusto pedine

sfuggite al controllo della razionalità.

Adoro il silenzio come spazio riflessivo

odio il silenzio punitivo o imposto

da soggetti scaltri e manipolatori,

mere manifestazioni di disprezzo

distribuito a basso costo da terzi

con problematiche narcisistiche e

imprevedibili in questo strano tempo

disseminato di dolore e perenne disagio.

Il bonus psicologico sarebbe da prendere

in seria considerazione, tutti in terapia

per debellare i mali dell'anima.

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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Presi a morsi l'inutile.
 
 Banchettai con l'autunno 
 e feci l'inverno d'estate.

 Se addentassi vergini acini d'inchiostro,
 imbratterei solo foglie d'inquieto.

 Allora mi cucio le labbra 
 e digiuna mi sazio.
 
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Profilo Autore: Frida  

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Adesso fa tramonto .

Lo si vede  come il rosa tesse la sua trama
da come tu sei ai vetri e porti una mancanza e 
ad ogni nuvola dai un nome. 

Anche io cerco la mia nuvola 
nient'altro che la mia nuvola. 
 

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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Penso sempre al passato presente
Mentre fora incombe il mattino
E io beato sul mio lettino
Ai ricordi mi ten saldo la mente

Memorie di cibo e di amici
Che ben mi vonno, che assai mi mancan
Di mari smeraldi che mai mi stancan
Di vivi color e viaggi felici

Il bel Paese, che l'Appennin parte
E la bella terra che 'l monte veglia
Landa pervasa di grande sgomento

E pur m'ammalo al pensier de l'arte
Ciò che potea e non è mi sveglia
E mi sovvien sol furia, e tormento
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Profilo Autore: Alessandro Ganci  

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Volatile dubbio si insinua

nel cielo

lacrime d’angelo lavano strade

sporche di detriti di un mondo passato

avanzo di un tempo in cui la malizia

confondeva il senso comune delle cose

l’antico è una tela sfatta di punti incompiuti

e rattoppi alla buona

tessuto logoro che non scalda

nell’inverno presente

la fredda neve verrà assorbita

da nuove trame instancabilmente

intrecciate mai ferme e sempre mutevoli

l’apparenza è perfezione fittizia

inganno che copre la sostanza delle cose

essa si fa vedere agli occhi

solo attraverso uno strappo dell’esistente.

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Profilo Autore: Enrico Barigazzi  

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Ci vuole carattere per barattare la propria integrità

lisciando il pelo a chi da sempre è tuo nemico.

Ci vuole carattere per abbassare il capo a chi denigra

o lusinga scientemente con ignobili intenti.

Ci vuole carattere per mostrarsi diversi da ciò che si è.

Io non ho tutte queste doti e resto ciò che sono,

se non ti vado bene me ne dispiaccio per te

ma, non riuscirei a cambiarmi neppure volendo,

non mi appartiene la finzione innata o programmata.

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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Viver tra la gente mi fa male
Non c'è tempo per avere tempo
Non c'è tempo per essere lento
Quando la marea ti assale
E striscia e risale per le vie
Strette della stazione centrale

È tutto così troppo
Che mi sento a mala pena
Come se tutto questo
Rincorrere orari e binari
Gettarsi questo groppo umano
Come droga in vena
Mi portasse lontano ma senza mai meta

Chi brulica qui sono solo fantasmi
Spenti come fiaccole nel giorno
Fiacchi e lenti girando in tondo
Producono solo un suono sordo
Come di suole che si fondono
Raschiate, screpolanti
Tra i gemiti e i miasmi

Ma in fondo tu lo sai e lo so anch'io
Anche noi siamo come loro
Io, tu e loro siamo tutti una cosa
Una massa che non vede e sente
Siamo tutti un tutto
E questo tutto alla fine è niente 

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Profilo Autore: Ealain  

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Io, donna,
speranza senza attesa,
a volte sirena a volte
eterna bambina,
mi sostengo dei gemiti
dei fiori che sospirano
nel silenzio.
Mi nutro di essenza
e acqua che scorre,
mi nascondo dietro
veli che ricoprono
come nebbia.
Anelo al paradiso,
ma ho solo segni
sulla pelle che si
riflettono negli occhi
delle stelle.
Dolce ribelle, fragile vetro,
non dimentico
che io sono...io.

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Profilo Autore: Marinella Brandinali  

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Delle volte mi soffermo a pensare

alla solitudine degli altri senza comprenderla,

sarà perché con la mia ho imparato a conviverci.

Si lamentano in continuazione per quel male oscuro

che scava nelle profonde radici dell'io incompreso.

Eppure non sono realmente sole, hanno famiglia,

un marito accanto o amici veri che stravedono

e darebbero la vita per la loro felicità.

Insoddisfatte e lamentose cercano altro,

forse evasione o attenzione che pensano di non ricevere

soffrono del male di vivere, eterni insoddisfatti,

ogni appiglio è valido per poter afferrare e comunicare sconforto

scaturito dal loro subconscio in modo errato e amplificato,

in qualche modo cercano di esternarlo al mondo sempre più distratto,

cercando quelle attenzioni di cui avvertono eccessiva carenza.

Insomma persone insoddisfatte di ciò che hanno

talvolta vorrebbero demolirne altre in egual misura.

Allora mi rendo conto che la mia solitudine è buona compagna

e nelle nostre lunghe chiacchierate riesce a farmi riflettere su tante cose.

Sul dolore che ho provato per una mancanza vera,

importante come la luce dei miei occhi eppure, è quella stessa luce

a spronarmi a non arrendermi alle prove della vita,

dandomi la forza di discernere tra realtà e fantasia.

Il dolore non si inventa, solo dopo averlo provato si può esternare

talvolta resta incompreso ma si evincerà sempre

nella percezione trasmessa dall'anima.

Sicuramente ci vuole una forza non comune

per non cedere all'inganno dello sconforto e della malinconia

che potrebbe condurre a gesti estremi.

 

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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Abbiate coscienza...
Salmodiate i canti al Signore...
 - così parlava il nunzio -
ed ora che è sera chi canterà
delle glorie passate che passano
degli sforzi che sono sudore
e con essi divengono più
ma quegli sforzi che sono solo sudore
e peggio con ego e dolore
che ne valgano ancor alla terra
di tanto orrore?
Poco e nulla, ma forse conviene,
cantar e salmodiare ed il Nunzio
che lo fa sa perché sa che se lo fa
grande il suo premio sarà.
E voi nunzi della sera
uomini belli e mortali
ricordate che il tempo cagiona
conoscenze, fatevi savi.
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Profilo Autore: Fone  

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Abitiamo un pulviscolo
di dolore
E altro mai niente
Anzi sì altro ma dolore:
Guerra e fame
ma per la stupidità 
Della gente.

Quando cammineremo
Su questo orticello
Trasfigurato
 dalle mani del fato
Vedremo quanto era bello
Amarci senza aver il fratello
Disprezzato.

Allora varrà quel fucile
che abbiamo infranto
Quel fratello protetto 
Da quel manto
Aver cucinato sotto quel tetto
E quel bacio della buonanotte
Dato al nostro pargoletto




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Profilo Autore: Fone  

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Specchio, rifletti occhi
che sono profondità
di notti senza luna,
e ritorni di echi
soffusi.
Rughe leggere attraversano
la fronte, come sentieri
lineari e incerti.
E la bocca carnosa,
con velato rossore
di porpora, giace
socchiusa tra un inizio
di sorriso quasi antico.
Riflesso di volto,
che un tempo era fresco
e quasi ingenuo,
ora, sembra spento
su un amara realtà,
e ritrova tutte le incertezze
e le paure, di un lento
morire come foglie d'autunno.

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Profilo Autore: Marinella Brandinali  

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Perimetri vigilati

sorvegliano zombi.

Senza idee ciondolano

fissando il vuoto

in attesa del miracolo

che cambi la loro vita.

Non sanno pregare

Dio non lo conoscono

non l'hanno mai visto

forse mai lo vedranno.

Intanto aspettano,

smanettando il cellulare

in cerca di qualcuna/o

che gliela faccia vedere.

Cosa? potreste chiedere

lo sapete di sicuro voi

che cercate in rete,

dimenticando un particolare,

un'inezia, moglie e figli

eppure andate al pascolo

in cerca di erba fresca

mentre altri fottono a casa vostra.

Rinunciate all'assistenzialismo

non siete invalidi, lavorate

dedicatevi a qualcosa, spazzate strade,

raccogliete il marcio dalle vie

prima che vi sommerga il tanfo e l'incuria.

Alzate gli occhi al cielo e

osservate le stelle, brillano per tutti.

Ritrovate il gusto di vivere,

condividere e dialogare

fuori dal recinto sorvegliato,

riconquistate la vostra identità.

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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Alla sera quando il cielo si tinge di rosso

e il sole troneggia nel suo imminente declino,

ombre invadenti s'apprestano a occupare spazi.

Tracciando netti confini tra cielo e mare

disegnano varchi che non si possono cancellare

e l'animo mio si fa piccolo, innanzi a sì tanta bellezza

creata appositamente per chi sa osservare

senza gettare ombre del giudizio, disseminandole come reti

nell'oceano dell'ipocrisia che alberga nell'animo dei vili.

E immortalo l'attimo, con l'emozione del momento,

facendolo mio, con sfumature di nuove fantasie.

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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