Vedo la sofferenza nei tuoi occhi,
caro amico mio, la riconosco bene,
perché é la stessa che provo anch'io,
e forse delle nostre pene lo sa anche Dio.
Sono i dolori ad averci forgiato,
i rimpianti e le delusioni
ci hanno segnato.
É quella solitudine amara
che ci perseguita,
finché lo vorrà, ci seguirà.
É la sofferenza di chi é stato rifiutato
più e più volte, fino a farci chiedere
"Cosa ho di sbagliato?"
Ma non é vero, non c'è niente di errato
in noi, che siamo ragazzi dabbene,
non c'è niente che non vada bene.
É la solitudine di chi non ha nessuno,
di chi ha ricevuto troppi no
per esser fiduciosi sul futuro.
Solo noi allora possiamo capire,
come a volte fa più compagnia un bicchiere,
per anestetizzare il dolore,
vai alla ricerca di qualcosa di forte da bere.
Perché qualcuna ha illuso anche te,
qualcuna di troppo forse,
così com'è accaduto anche a me.
Ti sei buttato a capofitto,
le hai donato il corpo, la mente e ogni suo pensiero,
ma ne sei uscito sconfitto.
Afflitto e desolato allora,
torni nel tuo nido solitario, sconsolato,
non c'è nessuno a gridarti "amore"
quando rincasi,
né l'odore di un boccone ben cotto ti rincuora,
sei solo e stanco,
sprofondi nel divano,
piangi da solo da anni ormai...
ma invano...
caro amico mio, la riconosco bene,
perché é la stessa che provo anch'io,
e forse delle nostre pene lo sa anche Dio.
Sono i dolori ad averci forgiato,
i rimpianti e le delusioni
ci hanno segnato.
É quella solitudine amara
che ci perseguita,
finché lo vorrà, ci seguirà.
É la sofferenza di chi é stato rifiutato
più e più volte, fino a farci chiedere
"Cosa ho di sbagliato?"
Ma non é vero, non c'è niente di errato
in noi, che siamo ragazzi dabbene,
non c'è niente che non vada bene.
É la solitudine di chi non ha nessuno,
di chi ha ricevuto troppi no
per esser fiduciosi sul futuro.
Solo noi allora possiamo capire,
come a volte fa più compagnia un bicchiere,
per anestetizzare il dolore,
vai alla ricerca di qualcosa di forte da bere.
Perché qualcuna ha illuso anche te,
qualcuna di troppo forse,
così com'è accaduto anche a me.
Ti sei buttato a capofitto,
le hai donato il corpo, la mente e ogni suo pensiero,
ma ne sei uscito sconfitto.
Afflitto e desolato allora,
torni nel tuo nido solitario, sconsolato,
non c'è nessuno a gridarti "amore"
quando rincasi,
né l'odore di un boccone ben cotto ti rincuora,
sei solo e stanco,
sprofondi nel divano,
piangi da solo da anni ormai...
ma invano...