Mentre la corsa avanza
e la meta è ancora ascosa
io mi fermo e osservo quel che sono,
la mente inorridisce e il corpo riposa.
Nel mio sogno ogni nota vola e danza
gli occhi si chiudono e cambia il tono:
dice che è nata, bellissima
la vera e miracolosa armonia.
Guardo avanti e la luce è spada:
la mia bella, la mia adorata,
che mi dice "cambia strada!".
E s'infuria e stringe una forte morsa
che mi impedisce di riprendere la mia corsa.
La vita sussurra pungente fetore:
"che pensavi? Son'ormai alti i prezzi!"
La miseria di quella felicità svanisce,
la luce si spegne, niente guarisce
e tutto va in pezzi.
e la meta è ancora ascosa
io mi fermo e osservo quel che sono,
la mente inorridisce e il corpo riposa.
Nel mio sogno ogni nota vola e danza
gli occhi si chiudono e cambia il tono:
dice che è nata, bellissima
la vera e miracolosa armonia.
Guardo avanti e la luce è spada:
la mia bella, la mia adorata,
che mi dice "cambia strada!".
E s'infuria e stringe una forte morsa
che mi impedisce di riprendere la mia corsa.
La vita sussurra pungente fetore:
"che pensavi? Son'ormai alti i prezzi!"
La miseria di quella felicità svanisce,
la luce si spegne, niente guarisce
e tutto va in pezzi.
Commenti
Questa poesia risale ad un periodo non tanto lontano in cui mi ritrovai angosciosamente in aridità "artistica". Sentii come se la strada che stavo percorrendo, e sulla quale avevo immaginato un percorso lungo e soddisfacente, mi avesse detto "non sei tagliato per questa strada, cambia". Così decisi di scrivere questa poesia.